“Apprendiamo con sollievo la notizia della sospensione della costruzione dei varchi di controllo al Brennero che avrebbero rappresentato, per l’autotrasporto e per l’economia italiana, vocata all’export, un danno incalcolabile. L’iniziativa nefasta, dell’edificazione di un muro, avrebbe ricondotto l’Europa indietro di decenni penalizzando i traffici delle merci e delle persone fondati sulla libera circolazione”. Questo quanto afferma Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA-Fita, all’indomani dell’accordo siglato tra il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ed il suo omologo austriaco Wolfgang Sobotka. Persiste in ogni caso il timore che l’emergenza “migranti” possa nuovamente far precipitare la situazione verso soluzioni estreme . Per scongiurare tali eventualità e contrastare il traffico illecito di clandestini, riteniamo comunque fondamentale che si possa predisporre l’ utilizzo di scanners, creando corsie privilegiate per il trasporto delle merci e delle persone, consentendo così, nel medesimo tempo, fluidità alla circolazione e al passaggio dei mezzi e un controllo necessario, selettivo e reale. Una iniziativa questa che sgombrerebbe il campo da tutta la retorica dei controlli e soprattutto l’efficienza degli stessi eliminando ogni alibi per chi come l’Austria potrebbe fare del muro pure una barriera protettiva, poco lungimirante a nostro avviso, per la propria economia.
Claudio Corrarati, presidente della CNA del Trentino Alto Adige, aggiunge: “Fondamentale per lo stop a muro al Brennero è stata l’opera di mediazione tra Roma e Vienna messa in atto dai presidenti delle Province di Bolzano, Arno Kompatscher, e Trento, Ugo Rossi. Adesso si cerchino le soluzioni più idonee ascoltando la voce delle categorie economiche”.