Un trasporto eccezionale che da Cuneo deve andare a Marsiglia deve passare dal Brennero. Un esempio che fotografa bene la carenza infrastrutturale che pesa sulle aziende del Nord Italia. Un’area che realizza il 69% dell’export nazionale (37% Nord-ovest- 32% Nord-est) come è stato sottolineato nel corso del convegno dedicato alla logistica organizzato a Milano da Uniontrasporti e Mercitalia Logistics e al quale ha partecipato anche il presidente di CNA Trentino Alto Adige, Claudio Corrarati. A farla da padrona per l’esportazione è ancora la gomma. Solo il 2% delle merci esportate nel nostro Paese si muove su ferro. A pesare una non sempre adeguata offerta infrastrutturale e una difficile gestione dei valichi alpini, Brennero in primis. “Andiamo avanti con la procedura di infrazione” ha ribadito il ministro Salvini in apertura del convegno in merito alle limitazioni del Governo tirolese alla circolazione. Limitazioni che sono state al centro di un confronto tra il presidente di CNA Trentino Alto Adige e il direttore del Consorzio Osservatorio della Galleria di Base del Brennero, Martin Ausserdorfer, intervenuti a Milano. Se Ausserdorfer ha dichiarato che la pressione sul governo austriaco da parte italiana non farà che provocare nuove chiusure e nuove limitazioni da parte dell’Austria, Corrarati ha ricordato al direttore del Consorzio che il danno annuale di questi divieti sulle imprese italiane è pari a 251,6 milioni di euro. “Chi risarcisce le nostre imprese? – ha chiesto Corrarati che ha aggiunto – Per il lungo periodo ci sono i progetti infrastrutturali, BBT entro il 2032, potenziamento dell’interporto di Trento e realizzazione dell’interporto di Isola della Scala. Servono però anche misure nel breve periodo che permettano di far respirare quest’asse. Si deve pensare a come alleggerire almeno il passaggio dei mezzi privati, 11 milioni nel 2022. Lo si può fare ad esempio introducendo una tariffa più “alta” per i tanti turisti che percorrono l’A22 per raggiungere la propria meta di vacanza. L’introduzione di un ticket diversificato o di una vignetta potrebbe indurre i numerosi ospiti che ogni anno arrivano in Alto Adige o che attraversano la nostra provincia per raggiungere altre mete turistiche a farlo con mezzi sostenibili. Si contribuirebbe così a spostare sempre più le persone dai mezzi alla ferrovia e a implementare il modello di territorio “green” che vogliamo essere e diventare nei prossimi anni”. Gli introiti della misura dovrebbero, secondo CNA Trentino Alto Adige, essere rimessi a disposizione del territorio, attraversato da questa importante e impattante arteria.