“Con il primo accesso da parte dell’ufficiale giudiziario presso il Caffè della Pace inizia l’ultimo atto per la definitiva scomparsa dello storico caffè tanto amato da romani e turisti di tutto il mondo, sotto gli occhi delle istituzioni che non hanno potuto rendere possibile un’azione di salvataggio dell’ennesima bottega storica costretta a chiudere i battenti”, così Giulio Anticoli presidente dell’associazione Botteghe Storiche di Roma e di CNA Città Storica.
Al suo posto? “A dispetto dei vincoli posti sul fabbricato storico e sulla destinazione d’uso da conservare in base alla delibera 130/2005 sulle Botteghe Storiche, non è da escludere un negozio di sport come avvenuto negli spazi dove fino a due anni fa c’era la libreria Croce o d’abbigliamento come avvenuto per la storica libreria Herder, o magari un albergo come ipotizzato da molti, fatto sta che il riconoscimento di storicità di una bottega si riduce ad una misera targa, al momento neanche disponibile per mancanza di fondi. Insieme a Fabio Mina, dell’associazione Lupe, abbiamo portato avanti in questi anni una battaglia durissima per salvare questo luogo simbolo per romani e turisti” conclude Anticoli.