Da uno degli storici distretti industriali del nostro Paese si leva un grido d’allarme: le Marche non sono più il regno delle scarpe. Nei primi sei mesi del 2019, secondo i dati elaborati dal Centro studi CNA Marche su dati Infocamere, nella regione hanno chiuso 1360 imprese di cui 573 imprese artigiane.
“Il nostro distretto, uno dei più famosi al mondo per quanto riguarda il settore calzaturiero, si sta lentamente spegnendo – afferma Paolo Silenzi, presidente di CNA Fermo nel corso della trasmissione di Rai 1 “Unomattina” – Sono aziende che per il 92 per cento hanno meno di dieci dipendenti, sono imprese piccole, imprese che hanno prodotti di eccellenza e peculiarità uniche”.
Ma non è solo la crisi a mordere. “Da più di dieci anni la CNA denuncia un costo del lavoro elevato – prosegue – la mancanza di infrastrutture adeguate, una burocrazia che rallenta la crescita e un accesso al credito con il contagocce che limita gli investimenti nell’innovazione e nell’internazionalizzazione. È un tessuto che si sta sfaldando e una tradizione che stiamo lentamente perdendo”.
“Per invertire la rotta – conclude Silenzi – occorre intervenire sul costo del lavoro, scoraggiare la delocalizzazione della produzione e regolamentare la tracciabilità dei prodotti Made in Italy”.