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Campi elettromagnetici in azienda, effetti da valutare

Salute e sicurezza sul lavoro, dall’1 luglio scatta un nuovo obbligo per le imprese Serata informativa CNA-SHV: ecco tutti i dispositivi pericolosi e i soggetti a rischio

Scatta domani (1 luglio 2016) un nuovo obbligo per le imprese in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori: la valutazione dei rischi legati all’esposizione dei lavoratori a campi elettromagnetici.

Il tema è stato sviscerato ieri (29 giugno 2016) nel corso della serata informativa organizzata da CNA-SHV, valida anche come aggiornamento per datori di lavoro RSPP (chi ha seguito i corsi prima del 2012 deve aggiornarli entro l’11 gennaio 2017). Cellulari, telefoni senza filo, trasmettitori e sistemi di sorveglianza a radio frequenza, rivelatori di metalli, generatori, saldatrici elettriche, forni a resistenza, pistole incollatrici, sigillatori a induzione: sono solo alcune delle attrezzature, spesso presenti in azienda, che producono campi elettromagnetici, ai quali vengono esposti i lavoratori. In genere, queste apparecchiature non hanno effetti sulla salute dei lavoratori. Tra questi ultimi, però, ci sono alcune categorie particolarmente a rischio: chi porta dispositivi medici impiantati attivi, dispostivi impiantati passivi contenenti metallo, dispositivi medici sul corpo, donne in gravidanza.

“Sarà compito dei datori di lavoro – ha detto Marco Nobile, responsabile della sicurezza sul lavoro di CNA-SHV, introducendo la serata – effettuare la valutazione, attraverso un’indagine nella propria impresa tramite un modello che abbiamo predisposto, in linea con la normativa europea di riferimento. Una volta completato il modello, sarà possibile capire se le fonti di campi elettromagnetici sono da considerare giustificabili, ovvero implicano un’esposizione che non comporta rischi per la salute, o se occorre adottare misure per tutelare la salute dei lavoratori”.

Il relatore della serata, l’ing. Silvano Garbari dell’azienda Ecoopera di Trento, ha illustrato in maniera dettagliata come individuare le sorgenti di campi elettromagnetici, quali sono le apparecchiature da valutare con attenzione e quali lavoratori sono più a rischio. “A quel punto – ha precisato l’esperto – il datore di lavoro dovrà valutare se è necessario approfondire l’esame con l’intervento di tecnici specializzati, coinvolgendo anche il medico curante dei lavoratori potenzialmente a rischio, per adottare le adeguate misure di prevenzione e protezione”. 

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