CNA rinnova la richiesta di cancellare o almeno sospendere l’entrata in vigore delle nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in “default”, ovvero inadempienti verso la banca, che stabiliscono criteri e modalità più stringenti rispetto a quelli finora adottati. Risulta davvero difficile capire come non ci sia volontà di mettere mano ad un Regolamento adottato dalla Commissione Europea nel 2017, sulla base di linee guida predisposte dall’Autorità Bancaria Europea nel 2016, un’altra era geologica.
La profonda crisi provocata dalla pandemia verrà acuita da nuove norme assolutamente incompatibili con la realtà che stanno vivendo milioni di imprese. Le nuove disposizioni, nel confermare l’automatica classificazione in default delle imprese che presentano arretrati di pagamento rilevanti per oltre 90 giorni consecutivi, stabiliscono che un cliente viene classificato a default se vengono superate contestualmente due parametri:
– una soglia assoluta pari a 100 euro, nel caso di persone fisiche e PMI con un’esposizione complessiva nei confronti della stessa banca inferiore a 1 milione di euro;
– una soglia relativa superiore all’1% del totale delle esposizioni verso la banca.
Diversamente dal passato, dal 1° gennaio 2021 l’impresa non potrà più impiegare margini ancora disponibili su altre linee di credito per compensare gli inadempimenti, e la classificazione in default permarrà per almeno 90 giorni dal momento in cui il cliente regolarizza la sua posizione. In linea generale, la classificazione dell’impresa in stato di default comporta, inoltre, il passaggio in default di tutte le sue esposizioni, e potrebbe avere ripercussioni negative su altre imprese collegate.
In questa situazione contingente, rischiamo di essere di fronte ad una vera bomba ad orologeria, pronta a scoppiare nelle mani di artigiani e piccoli imprenditori già alle prese con difficoltà mai viste. Un solo sconfinamento di 100 euro paralizzerà nei fatti l’operatività nei rapporti con la banca.
Per quanta attività di informazione si potrà mettere in campo per far conoscere le nuove regole e rispettare con puntualità le scadenze di pagamento, in presenza di regole così rigide la possibilità che un imprenditore, ma anche un privato cittadino possa trovarsi in difficoltà nell’attuale contesto è oggettivamente molto alta.
I disagi provocati dalla pandemia sono già molti, qualcuno, forse, potremmo provare ad evitarlo…
Anche il presidente della Commissione bilancio del Senato, Daniele Pesco, ha sottolineato l’urgenza di un intervento a livello europeo per “sospendere” le norme sul default. Intervenendo in Aula al Senato ha evidenziato che “norme europee ferree rischiano di fare del male a famiglie e imprese” invitando la presidente del Senato di comunicare al Governo la necessità di assumere una iniziativa a livello europeo per sospendere le norme sul default.
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