La revisione dei veicoli, oltre a riguardare il tema centrale della sicurezza stradale, impatta in modo significativo su una vasta platea di imprese artigiane. Di questioni spinose che interessano la categoria, come l’adeguamento delle tariffe, si è discusso nel corso dell’iniziativa organizzata da CNA Centri di revisione: La sicurezza stradale è un bene pubblico. All’evento hanno partecipato, oltre a Franco Mingozzi e Antonella Grasso, presidente e responsabile nazionale CNA Servizi alla Comunità, diversi esponenti del Parlamento.
Sono intervenuti le deputate Elena Maccanti, della Commissione Trasporti, Sara Moretto, della Commissione Attività Produttive, e, per il Senato, Gabriella Di Girolamo e Salvatore Margiotta, della Commissione Lavori Pubblici.
Tariffe e competenze
Da tempo CNA denuncia le gravi carenze, tra uffici della motorizzazione che non tengono il passo con revisioni e collaudi, officine che non possono revisionare veicoli pesanti e tariffe ministeriali ferme da anni. Il risultato: imprese in affanno e un camion su due che circola senza la revisione. “I centri di revisione possono garantire l’efficiente svolgimento del servizio e, di conseguenza, la sicurezza di tutti i veicoli, affiancando il lavoro della Motorizzazione” ha osservato Antonella Grasso. “Ecco perché sosteniamo il pieno coinvolgimento dei centri privati, per aumentare i controlli e sfoltire le liste d’attesa”. Quanto alla revisione dei veicoli pesanti, “autorizzando i centri privati a effettuarli, la motorizzazione potrebbe, finalmente, esercitare l’attività di controllo sui 9mila centri operativi, garantendo funzionalità, trasparenza e concorrenza”.
Gli ispettori
Altra preoccupazione espressa da CNA è rispetto alle novità sulla figura dell’ispettore. “E’ l’impresa ad essere autorizzata e a sostenere gli investimenti, mentre l’ispettore è una figura professionale che può operare solo all’interno di un centro di revisione, a libro paga dello stesso. Dovrebbe essere l’impresa a supportare la Motorizzazione, facendo le revisioni dei mezzi pesanti. Ma le nuove previsioni sulla figura dell’ispettore rischiano di scardinare l’equilibrio di questo sistema” ha detto Mingozzi. Esiste, invece, un problema importante legato alla possibilità di fare gli esami per la qualifica degli ispettori, poiché mancano le procedure. “Al momento tutto è fermo e se i centri di revisione perdono un ispettore non c’è più modo di sostituirlo, perché gli esami sono bloccati” ha ricordato Mingozzi.
Su tariffe e ruolo degli ispettori si è concentrata Di Girolamo: “le tariffe vanno adeguate con un meccanismo automatico e reale agli indici Istat” ha affermato. Di Girolamo, inoltre, ha riconosciuto la necessità di non prorogare oltre il 31 dicembre la disciplina provvisoria sugli ispettori.
Le revisioni dei veicoli pesanti
“La debolezza della struttura pubblica è il motivo per cui andrebbe valorizzato il ruolo del privato” ha detto Margiotta. “Che i centri di revisione si occupino delle revisioni dei veicoli pesanti è una cosa giusta, così come è importante, rispetto agli ispettori, facilitare l’accesso al mestiere quanto più possibile”. Dal canto suo l’onorevole Maccanti ha ricordato come “la norma che esternalizza le revisioni pesanti c’è, le forze politiche sono consapevoli del problema, ma mancano i decreti attuativi. Il ministero velocizzi questo processo e valorizzi il ruolo del Parlamento”. Secondo l’onorevole Moretto, bene la “delega ai centri privati del maggior numero di funzioni possibili, lasciando al pubblico i controlli sulla validità del servizio erogato”. Mentre sulle targhe-prova ha sottolineato l’esigenza di consentire agli operatori del settore di effettuare su strada le dovute prove tecniche sui veicoli già immatricolati.
Dopo tanti anni e dopo tanti meeting la musica musica non è cambiata. Non discuto l’impegno dei rappresentanti di categoria, ma il modus operandi deve cambiare. Mai un risultato a favore. Deludenti Franco Mingozzi e Antonella Grasso. Sara Moretto ha dimostrato una non chiara conoscenza del sistema. Ripeto che non punto il dito contro nessuno ma si poteva fare molto invece si è perso tempo, occasioni di cambiamento e soldi. Per essere concreto vi indico una delle tante questioni assurde. Nel decreto semplificazione di fatto si è tolto il controllo di alcune operazioni
prima di competenza delle motorizzazioni. Ebbene questi controlli ora disattesi si potevano portare dentro i centri e consentire a loro la stampa sul libretto. Invece no, si deve andare in un’agenzia la quale giustamente si fa pagare i propri diritti oltre che i versamenti dei bollettini che non capisco più perché visto che tutto si svolge fuori dalle motorizzazioni. Nei centri almeno ci sarebbe stato anche il controllo tecnico. Questa è solo una delle occasioni perse. Non mi sembra che ci sia stata battaglia per questa questione. I centri sono in sofferenza e non si vede un barlume di cambiamento.
Buongiorno Roberto, in tutti i nostri documenti, presentati dai colleghi e dai rappresentanti che menzioni nel corso degli incontri con le istituzioni, abbiamo chiesto e ribadito la necessità che i collaudi venissero affidati ai centri di revisione, visto che tutti sono collegati telematicamente con la Motorizzazione, ma il ministero ha scelto diversamente. Peraltro nel corso del webinar non abbiamo poi mancato di far notare che le supposte semplificazioni, semplificano solo la vita alle motorizzazioni e non certo alle officine o ai cittadini. Grazie dell’attenzione