Dopo le flessioni di agosto e settembre, ottobre 2018 segna una svolta nell’andamento dell’occupazione nelle piccole imprese italiane: i posti di lavoro tra gli artigiani, le micro e le piccole imprese sono cresciuti dello 0,9% rispetto a settembre e del 3% su base annua. Nel periodo gennaio-ottobre 2018 la base occupazionale è aumentata del 3,2%, un decimo di punto in meno in confronto allo stesso periodo del 2017.
Lo rileva l’Osservatorio mercato del lavoro CNA, curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione su un campione di quasi 20mila imprese associate con 140mila dipendenti.
L’ampliamento della base occupazionale registrato a ottobre è frutto, nel contempo, dell’incremento nelle assunzioni e della diminuzione nelle cessazioni. Complessivamente, i nuovi contratti di lavoro sono cresciuti dell’8% in un anno, trainati dalle posizioni tempo indeterminato (+15,1% rispetto a un anno prima) e hanno interessato il 3,3% degli occupati, mentre le cessazioni sono diminuite dell’1,8%, coinvolgendo il 2,4% della base occupazionale.
Nonostante il buon andamento delle assunzioni e l’importante riduzione nelle cessazioni, il numero di occupati con contratto a tempo indeterminato ha continuato però a ridursi, calando in un anno del 6,4%. Sono aumentati invece i posti di lavoro a tempo determinato ( +25,7%), con contratti di apprendistato (+19,4%) e di lavoro intermittente(+18,1%).
Insomma, a trainare la crescita rimangono i contratti a tempo determinato, che ormai rappresentano il 24,4% della base occupazionale. Una tendenza in atto dall’entrata in vigore della riforma della disciplina del lavoro nel 2015. A completare la “torta” il 62,3% dei contratti a tempo indeterminato, il 10,1% dell’apprendistato e il 3,2% del lavoro intermittente.