Si è svolto oggi in videoconferenza l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Bruno Tabacci, cui fa capo il coordinamento della politica economica, e CNA, rappresentata dal presidente nazionale Daniele Vaccarino e dal segretario generale Sergio Silvestrini. Piano vaccinale, Decreto “Sostegni 2” e utilizzo delle risorse europee nell’ottica di una modernizzazione del Paese – con particolare attenzione ad artigiani, piccole imprese e partite Iva – i principali temi al centro dell’incontro.
Vaccarino: “economia basata su tessuto di piccole imprese”
“Bisogna ragionare sull’economia che abbiamo e non su quella che vorremmo avere”, ha esordito Vaccarino ricordando come il sistema italiano sia fortemente basato sul tessuto delle piccole imprese. “Oltre metà del totale di addetti in Italia – ha sottolineato – è impiegato in imprese sotto le 20 unità”. Un sistema duramente provato che guarda al vaccino come “l’unica luce”. Ecco perché è importante che si cominci a individuare qualche nuova data: “bisogna dare un segnale di speranza”, ha aggiunto il presidente nazionale.
“La situazione per molte delle nostre imprese è drammatica e per questo è il momento di modernizzare l’Italia: ricordiamo le riforme più importanti, come quella fiscale, della pubblica amministrazione, dell’alleggerimento della burocrazia e della giustizia”. La Confederazione ha fatto la sua parte: “abbiamo elaborato proposte frutto della nostra esperienza – ha ricordato Vaccarino-. Chiediamo che il Recovery Fund sia utilizzato su azioni come la digitalizzazione e le infrastrutture e non su interventi sparpagliati”.
Silvestrini: “Italia diventi piccolo motore d’Europa”
Silvestrini, a sua volta, ha sollecitato il Governo a mettere insieme tutte le energie del Paese “per far diventare l’Italia il piccolo motore in Europa. Servono profonde discontinuità, radicali innovazioni” è l’invito del segretario generale che suggerisce la ricerca della coesione sociale come bene primario e invita a “lavorare con spirito repubblicano”. “Per garantire a tutti la possibilità di avere vantaggi competitivi serve una regia, una cabina di comando. E coordinare il piano vaccinale è un’azione propedeutica a qualunque altra”. Silvestrini invita altresì a evitare il “derby tra aperturisti e rigoristi: serve una strategia che dia respiro, che animi l’imprenditoria, che prepari a nuovi investimenti, che spinga gli italiani a consumare”.
Il decreto “Sostegni 2”
Quanto al decreto “Sostegni 2”, Silvestrini è stato chiaro: “si utilizzino i fondi strutturali, invertendo la marcia rispetto alle fallimentari esperienze del passato”. Per farlo, “è importante destinare gran parte delle risorse al mondo delle partite Iva e delle piccole imprese, per contenere spinte centrifughe, difficilmente controllabili”. Silvestrini ha poi indicato come priorità “un’accelerazione ai cantieri e maggiore attenzione a cultura, università e scuola, in particolare agli istituti tecnici specialistici. Perché le imprese soffrono di mancanza di manodopera specializzata”. Sui risarcimenti alle imprese duramente colpite dall’emergenza, Silvestrini ha ricordato la battaglia per cambiare i parametri, superando il criterio del codice Ateco per il calcolo del danno. “Il criterio del fatturato ci vede favorevoli, siamo stati i primi a richiederlo, ma il limite del 30% costringe tante imprese a non avere nulla. E poi raccomandiamo velocità nell’erogazione: se il ristoro arriva tardi è come se non fosse mai arrivato”.
Silvestrini ha dedicato parte del suo intervento al tema del credito: “siamo molto preoccupati per la scadenza della moratoria dei debiti: riteniamo che vada protratta almeno fino a dicembre o che sia previsto una fuoriuscita graduale dall’attuale disciplina”. Il rischio per le imprese? “Che si trovino a pagare prezzi altissimi, senza che l’economia abbia ripreso una marcia”.
“Lo Stato sia pronto, efficiente e coerente rispetto alle promesse. Da noi è sempre garantito il contributo di idee” ha concluso Silvestrini.