Mancano oramai poco più di due settimane al fatidico 30 settembre, ultimo giorno concesso ai Comuni e all’ATO dalla CNA dell’Area Vasta Metropolitana (Firenze – Prato –Pistoia) per accogliere la richiesta di dar vita a un processo di riduzione e uniformazione dei regolamenti che riguardano la Tari. Dopo tale data, se dalle istituzioni non arriverà lo sperato segnale di apertura, la CNA darà il via alle autoriduzioni e le aziende potranno rivolgersi direttamente all’associazione per calcolare la “giusta imposta”, in base anche a quelle che sono state le recenti disposizioni governative.
Il problema Tari infatti è piuttosto sentito dalle imprese che sono sottoposte a tassazioni diverse in base ai Comuni di appartenenza. Ogni ente locale ha propri regolamenti che pesano in modo diverso, portando a una disparità di trattamento, sul bilancio delle aziende. Altra questione non di poco conto riguarda le superfici che dovrebbero essere esentate da tassazione. Anche in questo caso la regolamentazione è difforme in base ai territori, lacunosa e spesso a sfavore del mondo dell’impresa. Difatti la Legge di Stabilità 2014 prevede che non debbano essere assoggettate a Tari le superfici delle aziende in cui si producono rifiuti speciali, poiché quest’ultimi, come prevede la normativa, vengono smaltiti dalle imprese stesse a proprie spese. Non sempre accade così (ultimo caso lampante è stato il Comune di Serravalle che, nel richiedere i conguagli 2013 della Tares – ora Tari – ha calcolato le superfici lorde) e così le imprese si trovano a dover pagare doppie tasse.
In particolare la CNA chiede:
- L’istituzione di una consulta tecnica fra i comuni dell’area vasta metropolitana e l’Ato
- La sottoscrizione di un patto fra Comuni, Imprese e Ato che abbia come obiettivo proprio quello di creare regolamenti Tari comuni ed equi
Se a queste richieste non arriveranno risposte positive dal 30 settembre la CNA darà il via alle autoriduzioni.
In allegato le richieste della CNA Area Vasta alle Istituzioni.
Nell’immagine un esempio di Tari.