“CNA Balneari esprime la propria preoccupazione di fronte alle dichiarazioni dell’eurocommissario Paolo Gentiloni che ha sostenuto la necessità di riassegnare le concessioni tramite gara. Ci attendevamo altre considerazioni da parte del Commissario UE che conosce la specifica situazione del settore in Italia, un contesto di circa 30mila imprese micro e piccole che ha sempre assicurato un livello di eccellenza perfino nei momenti più difficili per il turismo internazionale, come durante la pandemia. Mettere a gara le concessioni significa condannare alla liquidazione tante imprese, che hanno investito denaro e lavoro. Il rischio è che questo patrimonio venga offerto attraverso una indiscriminata apertura ad operatori poco qualificati o non rifletta le peculiarità del modello imprenditoriale italiano introducendo forme di franchising che non vanno a beneficio dell’imprenditoria diffusa né dei consumatori. Il pericolo per i turisti è che si trovino di fronte a richieste economiche decise a tavolino da pochi grandi gruppi, magari riuniti in cartello, e a una massificazione dell’offerta che non tenga conto delle diversità dei variegati territori italiani, autentico punto di forza del nostro Paese. Un conto è assicurare dinamiche concorrenziali, un altro è penalizzare decine di migliaia di micro e piccole imprese. CNA Balneari si attende invece rapidi interventi normativi che mettano al riparo da ‘incursioni’ pericolosissime l’attuale modello di gestione del demanio marittimo”. Inoltre “il processo di mappatura del demanio marittimo annunciato dal Governo farà emergere l’ampia disponibilità di spiagge che possono essere valorizzate sotto il profilo turistico attraverso nuove assegnazioni in regime competitivo”.
Lo si legge in un comunicato di CNA Balneari.