Chi non sogna un massaggio tonificante accarezzato dalla brezza marina? Ma attenzione! Al ritorno a casa dalle vacanze o dalla giornata in libertà (se non prima) questi pochi minuti di ristoro potrebbero lasciare un gran brutto ricordo. Perché se non si è sicuri della massaggiatrice o del massaggiatore che, lettino sotto braccio e sorriso stampato sul volto, vi ha offerto questo assaggio di paradiso, meglio lasciare stare.
A lanciare l’allarme è CNA Benessere e Sanità, cui giungono ogni giorno proteste da tutta Italia contro le conseguenze dell’abusivismo che imperversa sulle spiagge. Un problema per i professionisti, che si vedono strappare opportunità da una concorrenza senza scrupoli e senza regole. Un problema per il fisco, che perde entrate cospicue. Ma, soprattutto, un problema, anzi una serie di rischiosi problemi, per i clienti sprovveduti, alla mercé di persone perlopiù senza formazione né etica professionale.
Le mani. L’assenza di igiene è il primo, grave rischio per il cliente. I massaggiatori che passano dal trattamento di una persona all’altra senza lavarsi né disinfettarsi possono trasmettere malattie cutanee (dalle dermatiti alle micosi) come se si camminasse senza protezione sui bordi di una piscina o di una doccia non igienizzate.
I prodotti. Alzi la mano chi ha mai visto un massaggiatore di spiaggia dotato di prodotti di qualità, meglio se di origine sanitaria. Bottiglie e barattoli contenenti olii e pomate di solito non hanno etichette, talvolta riportano marche sconosciute, spesso asiatiche, scritte in caratteri incomprensibili per le persone comuni. Ma questi prodotti ignoti potrebbero arrecare a propria volta problemi alla pelle, reazioni allergiche, pericolosa foto-sensibilizzazione della cute.
Ossa e muscoli. Ulteriori danni, anche di gravissima entità, perfino irreversibili, possono provocare gli operatori abusivi a clienti che soffrono di patologie, pur leggere, a nervi, muscoli, ossa. Secondo gli esperti, i massaggiatori di spiaggia, non avendo cognizioni tecniche nemmeno di base, con la loro azione possono causare contratture, lussazioni, fratture e anche problemi, più gravi, alla colonna vertebrale.
Una proposta per prevenire
Che cosa si può fare contro queste pratiche illegali e pericolose? Il ministero dello Sviluppo economico ha promosso protocolli d’intesa con le prefetture e gli enti che devono controllare la materia per prevenire il dilagante abusivismo sulle spiagge. L’estate, però, è al giro di boa ma non si vedono i risultati di quest’azione. Dal 2008 al 2012 il ministero della Salute ha emesso, all’inizio della stagione estiva, ordinanze urgenti per tutelare “l’incolumità pubblica dal rischio derivante dall’esecuzione di massaggi lungo il litorale”. Un’attività che purtroppo si è interrotta quattro anni fa. E proprio al ministero della Salute rivolge un appello CNA Benessere e Sanità perché lanci con grande rapidità una campagna d’informazione e di prevenzione diretta ai turisti, anche nelle principali lingue parlate dagli stranieri, per sensibilizzarli sui rischi che corrono.