Sogno Unesco per l’artigianato artistico
La CNA apre alla proposta del massmediologo Klaus Davi di elevare l’artigianato italiano a patrimonio Unesco.
L’artigianato d’eccellenza italiano può valere 160mila posti di lavoro. Per CNA Artistico gli artigiani nei settori di nicchia possono portare un impatto extra al Pil italiano dell’1%. Il presidente Nazionale Andrea Santolini ha dichiarato infatti che: “gli artigiani che sanno creare prodotti unici, indiscutibilmente superiori per bellezza, originalità dei processi produttivi e perfezione di fattura, muovono l’economia dei territori in cui sono radicati con numeri di tutto rispetto”.
La recente crisi, continua Santolini, ha evidenziato che le imprese artigiane rispetto all’industria hanno dimostrato una maggiore capacità di resilienza: “Pur risentendo del calo dei ricavi dovuto alla crisi economica e della stretta alle linee di credito erogate dal sistema bancario, il 55% delle imprese artigiane d’eccellenza non ha dovuto razionalizzare la forza lavoro, anzi il 15%ha provveduto a rafforzare l’organico con nuove assunzioni”. Questo è una dato oggettivo confortato da una ricerca dell’Università Bocconi. Importante la presenza sui mercati internazionali, considerando che sette su dieci sono presenti fuori dai confini italiani e in un caso su tre il fatturato estero pesa per il 60% del totale.
L’artigianato come risorsa dell’eccellenza italiana ha le caratteristiche per essere considerato un patrimonio nazionale. L’artigianato e il saper fare rappresentano uno straordinario potenziale vantaggio competitivo, fondato su un sistema produttivo basato sulla qualità piuttosto che sulla quantità, sulla personalizzazione piuttosto che sulla produzione seriale. Dare un riconoscimento internazionale a questo diffuso patrimonio culturale ed economico significa attribuire giusta dignità all’ossatura costitutiva del made in Italy, il marchio più conosciuto al mondo. Tuttavia, questo non è solamente un patrimonio storico, è il cuore pulsante e vivo della manifattura italiana, che non ha bisogno solo di tutela, quanto di una rinnovata attenzione politica, di promozione e di nuovi strumenti per competere. Il riconoscimento Unesco può essere la leva per ridestare l’attenzione del legislatore e per iniziare un nuovo racconto dell’artigianalità come uno degli asset competitivi del sistema Paese.
Una proposta che ha visto subito l’interesse del governo per voce del sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi.