La richiesta della nostra Confederazione, precisa il direttore Divisione Organizzazione e Sviluppo del Sistema Armando Prunecchi, è stata inviata con una lettera al Direttore generale dell’Inps e firmata anche dalle altre associazioni artigiane.
L’esonero contributivo introdotto un anno fa solo recentemente ha trovato concreta attuazione, “anche a causa della complessità e del ritardo” delle norme di attuazione.
L’esonero, una delle possibili agevolazioni richieste dalla nostra associazione per aiutare le imprese nel periodo del Covid, è stato accolto con favore dalla CNA in quanto rappresenta “un prezioso aiuto per le imprese e il lavoro autonomo”.
La misura, per come tecnicamente strutturata, ha prodotto nel 2021 una “alterazione delle dinamiche associative – si legge nella lettera – con particolare riferimento alla possibilità degli associati di poter usufruire della nostra attività di rappresentanza, dei nostri servizi e delle convenzioni a loro riservate e garantite attraverso il versamento dell’intera quota associativa annuale”.
Pertanto alla luce del protrarsi delle conseguenti ricadute sulla facoltà associativa degli iscritti, CNA e le altre organizzazioni hanno scritto all’Inps invitando l’istituto a mettere in campo ogni azione tecnica e modifica procedurale per consentire agli iscritti di poter esprimere la loro volontà associativa per l’anno in corso. Ad esempio al momento del pagamento della quarta rata in scadenza il prossimo 16 febbraio, si possono inserire le quote associative non pagate, aumentando l’importo della rata.