In tre mesi le amministrazioni comunali ci hanno inviato più di 5mila progetti, che dimostrano quanta necessità di manutenzione ci sia nel nostro Paese. E testimoniamo che per assicurare competitività alle imprese e vivibilità ai cittadini la strada è una sola: riqualificare le infrastrutture e gli immobili. Nessuna cementificazione, nessuna riduzione del verde, solo il deciso miglioramento dell’esistente, in molti casi fatiscente, degradato, pericoloso”. Lo ha affermato Rinaldo Incerpi, presidente di CNA Costruzioni, intervenendo questa mattina al lancio dell’iniziativa “La carica dei 5000 cantieri per far ripartire l’Italia”.

Dal ’90 a oggi – ha aggiunto – gli investimenti in infrastrutture sono stati tagliati dei due terzi, mentre la spesa pubblica corrente saliva del 34% al netto degli interessi sul debito. E i già scarsi investimenti destinati alle opere pubbliche sono stati convogliati quasi esclusivamente sulle grandi opere, perlopiù rimaste inultimate e spesso fonte di scandali. E’ arrivato il momento di mutare registro. Puntare sulla prevenzione del rischio idrogeologico, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, il recupero dei centri storici e delle periferie, la riqualificazione energetica. Attività dove le piccole imprese, che non possono approfittare di una timida ripresa fondata sull’export e continuano a soffrire la crisi del mercato interno, in compenso possono dimostrare la propria professionalità e permettere il rilancio dell’economia locale e dell’occupazione”.

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