“Oltre 52mila imprese. Un terzo del fatturato e altrettanto del valore aggiunto, crollato da 23,8 a 15,8 miliardi. E più di mezzo milione di occupati, tre su dieci. La lunghissima crisi che ha devastato l’economia italiana tra il 2008 e il 2016 è stata un’ecatombe per il settore delle costruzioni che ha perso in questi anni imprese, fatturato, valore aggiunto, occupazione. Non si può più rimandare un pacchetto di interventi urgenti e straordinari per arrestare l’emorragia e cercare di avviare la ripresa di un comparto che non ha mai intravisto l’uscita dal tunnel”. A lanciare questo appello è il presidente di CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi.
“Recuperare le imprese e i lavoratori usciti dal mercato non è facile né scontato – spiega – ma non si può perdere altro tempo. Il Governo deve cominciare presto e bene a intervenire su questo settore cruciale per la ripresa economica dell’Italia. La semplificazione burocratica, la trasformazione in credito del bonus per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica, l’allentamento della stretta creditizia, l’alleggerimento fiscale sono i primi ingredienti di una incisiva politica per il rilancio del settore da mettere rapidamente in campo. Ma è indispensabile un piano pluriennale straordinario che permetta la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano a partire dalle aree colpite dal terremoto e una rigenerazione urbana profonda di tutti i centri d’Italia, piccoli, medi e grandi. Insomma, è ora di far uscire dai box Casa Italia, che racchiude tutto questo nella sua missione”. “Un chiara indicazione di rotta sull’edilizia, sostenuta da adeguate risorse, da parte del nuovo Governo – conclude – è il necessario segnale che le imprese edili attendono da anni. Confidiamo che possa essere la volta buona”