Una delegazione di PMI Cinema e Audiovisivo affiliata CNA ha incontrato nei giorni scorsi il Direttore Generale della Direzione Cinema e Audiovisivo del Mibact dott. Nicola Borrelli. All’ordine del giorno dell’incontro il lavoro svolto dalle associazioni e le istanze elaborate dalle stesse in merito alle problematiche e alle potenzialità del settore.
Il Presidente di Pmi e portavoce di CNA Industria Cinema e Audiovisivo Mario Perchiazzi ha brevemente illustrato il ruolo dell’associazione all’interno del mondo delle rappresentanze delle imprese del settore. Un investimento che si è potuto realizzare soprattutto a Roma, grazie alla volontà dell’associazione, consapevole dell’importanza del settore per lo sviluppo industriale del Paese e per le attività economiche di Roma e dell’area metropolitana, e della necessità, inoltre, di colmare un vuoto di rappresentanza per le pmi del cinema e dell’audiovisivo che si protraeva ormai da troppo tempo. “E’ necessario – ha sottolineato Perchiazzi – instaurare una dialettica che possa vivacizzare e dare impulso e linfa vitale alle politiche industriali del cinema e dell’audiovisivo anche attraverso una rappresentanza di categoria complementare a quelle esistenti, così come avviene in tutti gli altri comparti industriali che vedono il sistema CNA come una delle maggiori associazioni di categoria, con 670 mila imprese associate sul territorio nazionale di cui oltre 18.000 a Roma.
Il coordinatore di CNA industria cinema e audiovisivo Marco Luca Cattaneo, ha illustrato invece il lavoro svolto dall’associazione nell’elaborazione di una nuova politica industriale del settore e nello sviluppo di nuovi modelli produttivi che s’inseriscono in una scenario mondiale in cui la convergenza digitale ha stravolto i vecchi modelli, modelli ai quali l’industria italiana è ancora troppo legata, perdendo competitività sia sul mercato interno ma soprattutto su quello internazionale, così come rilevato anche dalle ultime analisi svolte dalla Direzione Generale. Cattaneo, a questo proposito, ha sottolineato come CNA abbia apprezzato il lavoro svolto dall’amministrazione sul cinema e anche sull’audiovisivo in sinergia con il Mise grazie alla collaborazione tra il Ministro Franceschini e il sottosegretario Giacomelli, “una direzione sulla quale bisogna assolutamente insistere e proseguire – ha detto Cattaneo, che ha poi presentato le proposte elaborata da CNA per quello che concerne gli strumenti di sostegno al settore, sia in merito al documento elaborato dal Mibatc e dal Mise sul “Rafforzamento del settore audiovisivo” in vista di un cambiamento della normativa primaria, sia in merito ad un eventuale modifica dell’art. 44 del Tusmar, in particolare per quello che attiene le quote di investimento nel settore.
Rimandando a un ulteriore incontro l’approfondimento dei dettagli delle proposte di CNA, Francesco Gesualdi (Delegato CNA ai Rapporti Istituzionali), ha sottolineato come punto prioritario la dotazione di strumenti atti a rimuovere e/o evitare tutte quelle posizioni dominanti che attualmente limitano e soffocano il mercato in tutti i segmenti della filiera, impedendone il suo rafforzamento e il suo sviluppo industriale, e a immettere nel settore energie nuove e proposte innovative che il sistema CNA può porre a disposizione, chiedendo inoltre al Direttore Generale la partecipazione di CNA come rappresentanza delle pmi ai tavoli di discussione attualmente aperti in merito alle suddette questioni. “Altro punto fondamentale – a detto Gesualdi – è il rafforzamento e la razionalizzazione delle risorse della Direzione Generale, come per esempio il superamento dell’Artigiancassa le cui funzioni potrebbero essere benissimo prese in carico dalla dgCinema”.
Valentina Quarantini (Responsabile CNA Hub Cinema) ha invece illustrato la piattaforma di servizi alle imprese promossa da Pmi e CNA Industria Cinema e Audiovisivo in collaborazione con le principali strutture di servizio già presenti in CNA. La piattaforma integrata di servizi è declinata su 4 aree di intervento ritenute prioritarie per le pmi del settore, ovvero l’innovazione e tutto quello che riguarda il mondo dei fimmaker e del web, l’accesso al credito e le creazioni di strumenti finanziari ad hoc per il settore e per le pmi, l’internazionalizzazione come ulteriore opportunità di mercato non solo in termini di prodotto ma anche di valorizzazione del territorio e del prodotto italiano di qualità, attraverso la creazione di un apposito desk CNA che crei contatti e sinergie tra il mondo dell’audiovisivo, del turismo e del made in Italy, e infine le Reti di Impresa come nuovo modello produttivo che favorisce la crescita e sviluppo delle piccole e medie imprese.
A questo proposito Franco Boccagelsi (Delegato CNA Regioni e film commission) è intervenuto sull’importanza di favorire sempre più lo sviluppo dell’industria anche sugli altri territori italiani dove è possibile replicare l’esperienza di Cna Roma favorendo l’aggregazione delle pmi in sinergia con le film commission e le istituzioni locali, come l’associazione sta già facendo su Milano e sulla Lombardia, un mercato ricco di esperienze e di nuova imprenditoria nel settore della produzione dei contenuti anche multimediali e a forte carattere internazionale.
Sandro Silvestri (Delegato CNA all’Internazionalizzazione) ha evidenziato infatti la necessità di fare più sistema fra le associazioni, le istituzioni nazionali (Mibact, Mise, Ice) e quelle regionali, come avvenuto per il tavolo promosso dalla Regione Lazio e di mettere in campo azioni e strategie il più possibile programmate e condivise.
Janet de Nardis (Delegata CNA Web, Filmaker e Festival), forte del grande successo della terza edizione del Roma Web Fest, e Paolo Zanotti (Delegato CNA Polo Teconologico e Distretti Industriali) hanno infine posto l’accento sull’importanza sempre maggiore, anche a livello internazionale, del mondo delle produzioni web e crossmediali anche brandizzate, e del rischio, qualora non ci sia adeguata attenzione e adeguati strumenti di sostegno a questo mondo, di una veloce omologazione e standardizzazione dei prodotti, simile a quelle che si riscontrano nella produzione mainstream italiana, e dunque dell’impoverimento di uno dei settori più innovativi ed effervescenti degli ultimi anni.