La manifestazione vuole sensibilizzare tutte le Istituzioni preposte alla gestione della criticità avvenuta a seguito del blocco dell’importantissima arteria E45, disposto dalla Procura di Arezzo per il rischio di crollo di un viadotto della superstrada Orte Ravenna. Le ragioni dell’autotrasporto sono state presentate a Roma dai rappresentanti del sindacato e delle associazioni di impresa che fanno parte della delegazione romagnola che ha incontrato il Ministro Toninelli a Roma.
La CNA chiede innanzitutto di adottare ogni misura necessaria per risolvere i gravi problemi causati all’economia nazionale e locale. Le aziende di autotrasporto romagnole stanno subendo danni notevoli dalla chiusura della E45. Gli autotrasportatori, infatti, sono sottoposti ad aumenti di percorrenza di oltre 100 chilometri e ad impiegare 90 minuti in più per tratta, ai quali vanno sommati i costi autostradali. Di fronte all’emergenza, in particolare, è urgente ripristinare la viabilità ordinaria, in modo da evitare a popolazione e al settore dell’autotrasporto di allungare il tragitto, con conseguente aggravio di costi, disagi e inquinamento. Infine, gli autotrasportatori chiedono che siano compiute con celerità le verifiche sulla stabilità dell’infrastruttura attualmente sottoposta a blocco e che sia istituito un tavolo di area vasta per monitorare in modo costante la situazione, coinvolgendo Regione, Province e Prefetture.
La riapertura del traffico per i veicoli leggeri è solo un primo timido passo che deve portare almeno alla riapertura a senso unico alternato anche per i camion.
La CNA chiede, inoltre, al Governo che – oltre a garantire risarcimenti e aiuti a imprese e cittadini penalizzati dalla chiusura di un tratto della superstrada E45 – promuova la realizzazione dell’”Archivio nazionale delle strade” al fine di permettere, in questo e in altri casi simili, la conoscenza dello stato e delle caratteristiche di eventuali percorsi alternativi, garantendone nel contempo la transitabilità immeditata in caso di eventi imprevisti.
Molti dei percorsi alternativi hanno bisogno di essere adeguati ai nuovi flussi di traffico, in particolare il vecchio tracciato della Statale Tiberina 3bis, da tempo impraticabile per uno smottamento. La conoscenza della situazione delle strade permetterebbe di programmare percorsi alternativi in caso di eventi straordinari e la chiusura di assi viari e permetterebbe la movimentazione delle merci senza eccessive penalizzazioni.
La E45, però, rappresenta solo la punta di un iceberg. Eppure da oltre trent’anni il Codice della Strada, all’articolo 226, prevede l’istituzione dell’Archivio nazionale delle strade che, tra l’altro, stabilisce gli obblighi a carico degli Enti proprietari delle singole vie. Un impegno ancora disatteso al quale è arrivato il momento di adempiere con celerità.