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CNA e UPO insieme per dare alle imprese artigiane una visione del futuro

Avviato il ciclo di talk ispirazionali “Immaginare il futuro della piccola e media impresa artigiana in Italia” con una lezione del professor Enrico Ferrero sulle strategie di adattamento al cambiamento climatico.

Lunedì 11 novembre, il professor Enrico Ferrero, ordinario di Oceanografia, meteorologia e climatologia presso il Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e la Transizione ecologica dell’Università del Piemonte Orientale, ha inaugurato il ciclo di “talk ispirazionali” organizzato da Ce.Di.SA (Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, costituito dall’Università del Piemonte Orientale con le Università di Torino, Milano, Ferrara, Firenze e Pisa) e da CNA Agroalimentare, per offrire agli imprenditori italiani una visione complessiva delle sfide che attendono la piccola e media impresa artigiana nel prossimo futuro.

L’incontro, dal titolo “Il clima che cambia: quali impatti e quali lezioni di adattamento possiamo mettere in campo?“, ha affrontato il tema del cambiamento climatico e delle strategie di adattamento che occorrerà mettere in campo per poter mitigare i suoi impatti sull’economia nazionale. Il professor Ferrero ha illustrato lo stato delle conoscenze scientifiche in materia di mutamento del clima, le sue conseguenze nell’area mediterranea e le lezioni apprese dai più recenti disastri causati dall’aumento delle temperature medie globali, ipotizzando alcune strategie di adattamento utili per le imprese italiane.

A fare da discussant al relatore sono stati Francesca Petrini, Presidente nazionale di CNA Agroalimentare, il professor Vito Rubino, associato in Diritto dell’Unione Europea presso il DISSTE, e la dottoressa Rossana Pennazio, ricercatrice in Diritto agrario e alimentare presso il Dipartimento di Studi per l’economia e l’impresa UPO.

“Gli effetti dei cambiamenti climatici hanno e avranno impatti sempre più significativi sul sistema produttivo agricolo con effetti molto diversificati a livello territoriale aprendo uno scenario di grande incertezza sui risultati produttivi ed economici. In Italia a preoccupare maggiormente sono l’aumento delle temperature,  la carenza di precipitazioni e gli eventi climatici avversi, come le alluvioni, che compromettono in maniera irreversibile le produzioni e quindi il reddito degli imprenditori agricoli”, sottolinea la Presidente Petrini nel suo intervento.

Il professor Rubino ha ricordato come nello stesso giorno «si sia aperta la COP 29, ossia la Conferenza delle Parti Contraenti della Convenzione di New York sul cambiamento climatico, purtroppo sotto pessimi auspici: il presidente in pectore degli Stati Uniti, Donald Trump, minaccia, infatti, il ritiro (per la seconda volta) dell’America dall’Accordo di Parigi volto a limitare l’aumento della temperatura terrestre di 1,5°C, mentre la Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Layen, non ha preso parte all’avvio della conferenza. Intanto l’alluvione in Spagna ha fatto centinaia di vittime e l’anno 2024 è stato censito come il più caldo da che sono state avviate le misurazioni. Il Sud Italia ha dovuto fronteggiare negli ultimi mesi una crisi idrica senza precedenti, mentre il Mediterraneo si è riscaldato di 1°C rispetto alla media degli ultimi 25 anni, raggiungendo nello scorso mese di Agosto la temperatura record di 28.9 °C. Le imprese alimentari dovranno saper “leggere” questi dati, guardando alla realtà per predisporre adeguate strategie di sopravvivenza e adattamento».

In esito alla discussione è, così, stata formulata una prima proposta concreta: sollecitare istituzioni, imprese della filiera, consumatori ed enti di ricerca a dare vita a tavoli di confronto sulle strategie di adattamento climatico dei territori, ove poter mettere a fattor comune le competenze e le risorse disponibili per affrontare insieme questa grande sfida. Trova, così, concreta declinazione una delle finalità principale del ciclo di incontri in oggetto, ossia costruire una vera e propria “fucina di idee” al servizio delle imprese italiane.

In agenda sono già stati calendarizzati nuovi talk ispirati al tema dell’energia, alle nuove sfide della geopolitica, all’approccio delle nuove generazioni ai consumi, al tema della finanza e del credito alle imprese.

 

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