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Bene il bonus per l’acquisto degli strumenti musicali. In soli 4 mesi, ne hanno usufruito 8.319 studenti di Conservatorio o Istituti parificati, il 46% degli aventi diritto, per un totale di 7,5 milioni di euro, quasi la metà dei 15 milioni messi a disposizione. Ora si tratta di allargare la platea, innalzare il tetto oltre la soglia dei mille euro, parametrandolo all’acquisto dello strumento, sostenendo così un’eccellenza del Made in Italy, apprezzata in tutto il mondo, ma sfiancata dalla concorrenza straniera a basso costo (e bassa qualità) e dalla contraffazione. E’ la proposta avanzata da CNA, nel corso del convegno organizzato oggi nella Biblioteca del Senato intitolato “Strumenti musicali – Un’eccellenza dell’artigianato artistico italiano”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Antonio Gentile, l’onorevole Raffaello Vignali, segretario dell’ufficio di presidenza della Camera e il vice presidente nazionale della CNA, Fausto Cacciatori.

Nel corso del convegno è stata presentata la ricerca, condotta per la CNA dal Cersi, Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale dell’Università Cattolica.

Con 1021 imprese attive nella produzione di strumenti musicali, quasi 2500 addetti diretti e un valore delle esportazioni di circa 116 milioni di euro (dati Registro delle Imprese e Istat aggiornati al 2015), l’Italia svolge un ruolo di primo piano nel mercato internazionale degli strumenti contemporanei. Nono Paese al mondo nel commercio internazionale con una quota del 2,12% (dati Itc – Internazional Trade Commerce), l’Italia è lontanissima da un colosso come la Cina (oltre il 27% del mercato è appannaggio di Pechino) e distanziata notevolmente anche da Usa (12,49%), Germania (10,46%), Giappone (9,14%), Indonesia (9,13%). Questo risultato, però, è fuorviante. I numeri dell”Itc non distinguono tra prodotti artigianali e industriali. Sarebbe come mettere sullo stesso piano una Ferrari e una Tata Nano.

Il nostro Paese non è specializzato nella produzione di un numero ristretto di strumenti, ma è un esportatore stimato a livello internazionale di tutte le principali famiglie di strumenti musicali. Anche i destinatari non sono concentrati. I flussi commerciali vengono indirizzati dalla qualità. Sono intenditori e appassionati di tutto il mondo a puntare sugli strumenti tricolori e a sceglierli, sia pure con qualche sacrificio, perché i prodotti di qualità hanno bisogno di materia prima eccellente e di centinaia di ore di lavoro qualificato.

I produttori italiani di strumenti musicali hanno sofferto fortemente la crisi: tra il 2011 e il 2015 l’export tricolore ha lasciato sul terreno oltre un quinto del suo controvalore, per la precisione il 21,78%. La quota del nostro Paese sul commercio globale si è ridotta dal 2,6 al 2,12%, calando da 168 a 132 milioni di dollari Usa. Ma la produzione di strumenti musicali di alta qualità nel nostro Paese è in grado di resistere indenne al combinato disposto della crisi persistente dei consumi interni, del progressivo appannamento del commercio internazionale e della concorrenza, anche sleale?

Il bonus riconosciuto agli studenti dei conservatori e degli istituti musicali pareggiati sull’acquisto di strumenti musicali, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, secondo la CNA è stata una grande intuizione che si è trasformata in un grande successo. Il governo finanzi “anche per il 2017” il bonus, chiede il vicepresidente nazionale CNA, Fausto Cacciatori, intervistato dall’agenzia Dire.

“In quattro mesi sono state utilizzate il 50% delle risorse messe a disposizione – dice Cacciatori -. Il bonus risponde da un lato alla necessità di famiglie che hanno figli che studiano in conservatorio e consente loro di affrontare l’acquisto di uno strumento con qualche vantaggio economico e dall’altro è un importante strumento per le nostre imprese artigiane di piccole dimensioni che operano in questo settore e che fanno riferimento ad ambiti territoriali ben definiti”. Quindi, conclude, “un rifinanziamento per il 2017 non potrebbe che essere accolto con grande soddisfazione, anche rivedendo il meccanismo di erogazione di questo contributo”.

Intanto, restano a disposizione dei giovani ancora nove milioni di euro e il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, senatore Antonio Gentile, si è dichiarato favorevole all’iniziativa di proporre lo stanziamento di ulteriori 15 milioni di euro all’interno della Legge di Stabilità 2017, per consentire anche agli studenti dei licei musicali di poter usufruire del Bonus.

“Per quanto riguarda il mondo dell’artigianato della liuteria verrà confermato con misure diverse il bonus per gli strumenti musicali che verrà allargato non solo agli studenti di conservatorio ma anche ai corsi pre-accademici e agli studenti dei licei musicali. E’ un’operazione di aiuto allo studio – conclude l’on. Vignali –  che allo stesso tempo fa bene ai nostri produttori”.