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CNA Editoria Toscana per la prima volta al Pisa Book Festival

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CNA Editoria Toscana partecipa per la prima volta al Pisa Book Festival, in programma al Palazzo dei Congressi  di Pisa da venerdì 11 a domenica 13 novembre, con un proprio stand istituzionale nel quale esporranno i propri titoli 10 piccoli editori indipendenti che operano nella nostra regione.

Il Pisa Book Festival è una manifestazione dedicata alla promozione della piccola e media editoria italiana e straniera che negli anni si è ritagliata un ruolo sempre più importante nel panorama dell’editoria indipendente, diventando un evento considerato tra i più importanti in Europa. Per questo motivo CNA Editoria Toscana ha deciso di diventare protagonista di questa manifestazione, assumendo un ruolo di riferimento istituzionale per le imprese del settore associate e offrendo ad alcuni di loro l’occasione di esporre e vendere all’interno di una prestigiosa vetrina di livello europeo.

La Toscana è ricca di editori indipendenti: se ne contano ben 650. Ogni giorno i piccoli editori, che non accedono ai canali alla grande distribuzione e nemmeno ai circuiti delle catene di librerie, devono combattere con la concorrenza dei grandi marchi per pubblicare le loro opere, lottando con i costi di pubblicità e con le difficoltà logistiche di distribuzione.

Costruire un’intesa strategica con le librerie indipendenti e l’intera filiera del libro per rispondere alla crisi  dell’editoria con l’obiettivo di creare una “filiera corta” che metta direttamente in contatto autore, editore e lettore accorciando i passaggi distributivi  e bypassando l’onerosa distribuzione: questo l’obiettivo di CNA Editoria Toscana che intende anche riportare a Firenze una manifestazione di livello internazionale sull’editoria indipendente.

Le proposte di CNA Editoria

Sono 7 i punti concreti individuati da CNA Editoria per rilanciare l’editoria tradizionale in un momento storico in cui internet e i formati digitali la fanno da padrone:

  • superare le ambiguità della Legge Levi seguendo l’esempio francese
  • riconoscere lo status alle “Imprese Culturali”
  • saper fare rete per sviluppare progetti di promozione e comunicazione
  • guardare all’innovazione tecnologica come un’opportunità per la diffusione del libro
  • costruire una politica comune con librerie indipendenti e imprese della filiera del libro
  • superare vecchie modalità burocratiche come la SIAE e rivedere lo studio di settore
  • programmare attività di formazione per gli editori e gli addetti del settore.

 

Alcuni dati sul settore editoria (dati anno 2014 su 2013 – fonte: Centro Studi CNA Nazionale).

La situazione per il comparto è pesante: diminuisce la lettura, diminuisce la produzione di libri, diminuiscono gli editori. In un anno è calato dal 43 al 41,4% la quota di chi in Italia legge perlomeno un libro all’anno; negli ultimi 5 anni si sono persi due milioni e mezzo di lettori. Il lettore inoltre sta iniziando a rivolgersi al prodotto e-book, rispetto al classico libro di carta stampata: nell’era di internet, gli editori hanno prodotto il 4% di titoli in meno, mentre i libri digitali hanno registrato una crescita del 40% e rappresentano ormai il 10% circa del mercato. Sono 4.500 le case editrici che hanno pubblicato almeno un titolo e 1.100 almeno dieci. Le librerie rimangono il canale qualificato per l’acquisto di volumi di carta (circa il 70% del venduto complessivo). Cresce la vendita all’estero dei diritti d’autore italiani (+6%), segno della vivacità produttiva del settore. 

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