“L’Italia può assumere un ruolo primario nel settore della moda e nella circolarità: più di 470 mila addetti, circa 58 mila aziende, più di un milione di addetti se considerato l’indotto della distribuzione, è un settore sempre più importante che contribuisce alla sostenibilità sociale , economica ed ambientale dell’intero sistema Paese”. Queste le parole del presidente nazionale di CNA Federmoda Marco Landi intervenuto lo scorso weekend nell’ambito della manifestazione GenovaJeans.
La prima edizione di GenovaJeans, promossa dal Comune di Genova e patrocinata da CNA Federmoda, si prefigge di valorizzare la città come polo della innovazione, della ricerca e dello sviluppo sostenibile in Europa tramite l’organizzazione di convegni, incontri, animazioni e spettacoli.
All’incontro del 5 settembre ‘I jeans e l’economia circolare’, che ha illustrato le origini italiane e genovesi del jeans, i più importanti rappresentanti di settore e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a tracciare il ruolo cruciale del settore del jeans, e del tessile-moda in generale, nel raggiungimento degli obiettivi presenti e futuri che avvieranno verso il percorso europeo Net Zero.
Secondo Cingolani, la manifattura tessile nostrana è già perfettamente inserita all’interno delle strategie di riduzione ed efficientamento energetico, e di implementazione dei modelli di business circolari. Tuttavia, nessuno deve essere lasciato da solo e gli ostacoli burocratici non possono limitare lo spazio di azione presente minando l’attività futura: la transizione ecologica necessita di essere affrontata in modo pragmatico e partendo dalle maggiori fonti di emissioni, tra le quali compare proprio il comparto del tessile-moda.
A tale scopo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU, a fornire uno strumento di supporto. Esso presenta un miliardo e mezzo destinato agli impianti pensati per il ricircolo del ventunesimo secolo, oltre che 600 milioni per le filiere hard to abate, ossia per i settori dove la decarbonizzazione è più ostica per via delle caratteristiche produttive, come ad esempio l’industria tessile.
CNA Federmoda, chiamata dall’amministrazione comunale di Genova in qualità di rappresentante di tutti gli anelli della filiera, ha illustrato lo stato di circolarità del sistema moda in Italia, i bottleneck, e il perché la filiera abbia un ruolo fondamentale in questa sfida. Il presidente Marco Landi ha sottolineato quanto il sistema-Italia si localizzi in una posizione di vantaggio proprio in funzione di una filiera del tessile-moda che, nonostante le difficoltà, risulta essere ancora intatta: ciò può favorire processi di trasparenza e tracciabilità e creare un nuovo made in Italy fondato sulla vera sostenibilità. Tuttavia, è necessario l’incontro tra politica ed industria per trovare soluzioni efficienti al fine di entrare definitivamente nel secolo della circolarità.
Come sistema-Italia e con una capacità superiore rispetto agli altri Paesi, vi sono tutte le prerogative, partendo dai distretti industriali artigiani della moda, di implementare la sostenibilità, filiere e percorsi tracciabili, con i quattro pilastri per una produzione dei jeans, e del tessile-moda, pienamente sostenibile: durabilità, salubrità dei materiali, circolarità della produzione, riciclabilità dei materiali impiegati e tracciabilità.
La circolarità è non solo futuro, ma immediato presente. L’Italia può candidarsi per capeggiare tale percorso e per portare avanti una linea guida per via di una capacità di filiera e di aggregazione superiore a tanti altri Paesi: la facilitazione degli accordi tra i vari anelli della filiera possono agevolmente apportare a chiudere la catena e a renderla trasparente, per riuscire a trovare la marginalità per tutto il settore e non lasciare indietro nessuno.
Oltre al patrocinio e a portare contributi nell’ambito del dibattito delle giornate di GenovaJeans, CNA Federmoda ha lanciato last minute una ulteriore call di partecipazione verso altre imprese oltre quelle coinvolte dagli organizzatori della manifestazione portando a partecipare i brand: Dafné Sanremo, Hamaki-ho, Par.Co Denim, Takeshy Kurosawa attraverso una esposizione dedicata in via di Pré 129.