Eliminare lo sconto sulle accise sui carburanti è stata una decisione politica incauta. È quanto ha ribadito CNA Fita nella memoria consegnata alla Commissione attività produttive della Camera nell’ambito dell’audizione sul decreto cosiddetto trasparenza. “È possibile porvi immediato rimedio. A giudizio di CNA Fita infatti le conseguenze non sono state adeguatamente valutate alla luce della complessità dello scenario globale. La flessione delle quotazioni internazionali del greggio è stata vanificata dal parallelo aumento dei costi di produzione dei carburanti”.
Per quanto riguarda il merito del decreto, CNA Fita ha ricordato quanto sia fondamentale il prezzo dei carburanti per le attività di traporto (merci, persone, Ncc e taxi) in quanto oscilla tra il 30 e il 40% dei costi complessivi.
Pertanto “auspichiamo che il decreto possa rappresentare un efficace contributo ad arginare condotte fraudolente” che influenzano artatamente il mercato. In tale quadro è condivisibile l’obiettivo del Governo di definire maggiori indici di trasparenza circa il prezzo di vendita al pubblico del carburante. Giudizio positivo quindi sulla previsione di disposizioni ad hoc quali azioni di monitoraggio e controllo fino allo strumento sanzionatorio per debellare quelle forme di speculazione che in modo sistematico emergono nei momenti di maggiore instabilità dei prezzi dei beni di largo consumo.
Da questo punto di vista, “riteniamo che l’attenzione del decisore politico, nonché dell’autorità finanziaria, debba essere rivolta a tutta la filiera di origine e produzione dei combustibili per autotrazione (estrazione, trasporto, raffinazione e distribuzione), atteso il crescente interesse esibito dalla criminalità organizzata per il business relativo al contrabbando di prodotti energetici, anche a mezzo dell’acquisizione di distributori di carburante indipendenti”.