E’ insostenibile per il settore dell’autotrasporto merci l’incremento delle tariffe dei noli marittimi e occorre con urgenza individuare uno strumento normativo per compensare i rincari praticati dalle compagnie di navigazione per effetto del “supplemento zolfo”. Il “marebonus”, seppur perfettibile, è sicuramente la misura più immediata a disposizione dello Stato italiano.
E’ quanto ha sottolineato CNA Fita nel corso dell’incontro con il vice Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Giancarlo Cancelleri il quale ha confermato l’attenzione del Governo su una criticità che non riguarda soltanto le imprese di autotrasporto e che rischia di mettere fuori mercato le merci trasportate da e per le regioni insulari.
CNA Fita ha stigmatizzato che le imprese di autotrasporto stanno sopportando un altro incremento delle tariffe dopo quello operato dalle compagnie di navigazione lo scorso anno, portando a una impennata del 60% dei noli marittimi nell’ultimo biennio. “C’è la stringente necessità di agire rapidamente per rendere operativi gli interventi di compensazione ipotizzati”.
Il Vice Ministro Cancelleri nel corso dell’incontro ha confermato che per fronteggiare il rialzo delle tariffe verrà definito uno stanziamento ulteriore destinato al “marebonus” e le maggiori risorse saranno ad esclusivo appannaggio degli autotrasportatori. Cancelleri ha assicurato anche un intervento ad hoc per la Sardegna che è esclusa dall’agevolazione per lo sviluppo della modalità combinata strada-mare (“marebonus) intervenendo sulla convenzione per la continuità territoriale in scadenza il prossimo luglio.
CNA Fita ha sollevato anche la questione della trasparenza sull’aumento dei noli. “Deve essere scongiurato qualsiasi profitto ingiustificato da parte delle compagnie di navigazione” e inoltre “non è accettabile che l’autotrasporto merci si faccia carico degli oneri ambientali propri e di quelli degli armatori”.
Gli incrementi dei costi dei noli si sommano alla difficilissima situazione in cui versa la viabilità siciliana, in particolar modo dopo la deviazione dei mezzi pesanti intervenuta in prossimità del viadotto Cannatello, sull’autostrada A19 PA-CT. In ballo ci sono posti di lavoro e l’unica fonte di reddito di intere famiglie; inoltre con l’avvicinarsi della stagione estiva anche il comparto del turismo potrebbe subire un duro contraccolpo ampliando una crisi in grado di mettere in ginocchio interi territori interessati dal passaggio di questa importante arteria di collegamento della Regione.
Per questo è stato chiesto al Vice Ministro di prevedere forme di ristoro analoghe a quelle introdotte dall’articolo 40 del D.L.gs Art. 40 del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 a favore delle regioni Toscana , E. Romagna e Umbria.