“Trentamila tonnellate di pneumatici usati pesano sul destino degli autoriparatori italiani. Da circa un mese, infatti, queste imprese si trovano nell’impossibilità di smaltire correttamente gli pneumatici fuori uso perché i principali sistemi collettivi di smaltimento hanno interrotto la raccolta. Ma la legge prevede che il deposito presso gli autoriparatori sia solo temporaneo, pena l’applicazione di severe sanzioni penali, da tre mesi e due anni, ed economiche, da 2600 a 26mila euro”. Lo si legge in un comunicato della Cna.
“La Cna – prosegue la nota – ha sempre criticato questo sistema che, da un verso, viene finanziato da un contributo applicato su ogni pneumatico messo in vendita sul territorio nazionale, dall’altro è gestito solo dai produttori di pneumatici. Mentre andavano correttamente coinvolti tutti i soggetti della filiera, attivi nella raccolta, il recupero e il riciclo degli pneumatici, interessati alla gestione dei rifiuti”.
“La Cna chiede – conclude il comunicato – un imminente intervento istituzionale sui consorzi perché facciano correttamente l’attività per la quale sono stati costituiti, che non è gratuita né volontaria ma viene retribuita da tutti gli acquirenti di pneumatici e va da un euro per il pneumatico del ciclomotore a oltre due euro per quello di un automobile, a 300 euro per le grandi macchine di movimento terra”.