La cifra di 2.700 euro, raccolti a seguito della cena sociale natalizia della CNA, è quest’anno stata dedicata a  sostegno del lavoro svolto dall’associazione LILT e del suo ambulatorio di prevenzione oncologico. Dopo la solidarietà al Centro Antiviolenza Irene del primo anno, alla devoluzione agli amici di Elsa impegnati nel volontariato ai disabili il secondo anno, al sostegno del centro “Mai più sola” dell’associazione Vittoria di Sarzana dello scorso anno, quest’anno il ricavato è stato donato all’associazione LILT Lega Italiana Per La Lotta Contro I Tumori sezione della Spezia.

“Con spirito di solidarietà femminile e orgoglio nel poter sostenere questa importante realtà, doniamo  questo nostro piccolo contributo a sostegno dell’importante lavoro che ogni giorno compie  LILT nella nostra provincia” commenta Cristina Poletti Presidente CNA Impresa Donna –  stiamo collaborando ad un progetto più ampio che nei prossimi mesi coinvolgerà l’associazione contro i tumori e l’Asl 5 spezzina, del quale siamo molto onorate, come Associazione di categoria, di farne da promotrici.”

“Ringraziamo di cuore CNA Impresa Donna per aver dedicato la propria devoluzione alla nostra realtà. Scopo istituzionale della LILT è la prevenzione oncologica. A tale scopo, oltre un anno e mezzo fa, abbiamo inaugurato in Via Chiodo 137, a La Spezia, un ambulatorio di prevenzione oncologica, in cui medici volontari offrono visite gratuite di prevenzione senologica, urologica, dermatologica , e a breve anche ginecologica,  – spiega la dott.ssa Alessandra Tognoni – Il nostro obiettivo è quella di orientare donne e uomini verso la cultura della prevenzione, e anche di fronte ad una diagnosi pesante come è quella della malattia oncologica, offrire un supporto lungo il percorso diagnostico terapeutico dei pazienti. Iniziative come quella presentata oggi ci danno la speranza di poter proseguire la nostra attività, perché purtroppo le risorse sono sempre più esigue, e voglio ringraziare proprio le donne verso le quali nutro un particolare affetto, perché a qualunque titolo e livello lavorino, sappiamo che anche nell’ambito domestico sono spesso le promotrici della cura e della salute dei famigliari.”