Il valore della legalità è scolpito nel Dna della CNA, un riferimento costante nella storia di quasi 80 anni della Confederazione. “Legalità e impresa diffusa” è stato il tiolo dell’incontro che si è svolto nell’auditorium di Roma con il procuratore Nicola Gratteri, uno dei magistrati simbolo della lotta alla criminalità organizzata, il più profondo conoscitore della ‘Ndrangheta.
“Abbiamo incontrato un grande magistrato italiano per avere istruzioni e indicazioni, per capire come le imprese devono fare attenzione” ha detto il Presidente Dario Costantini introducendo l’evento. “La legalità è uno dei valori fondanti della nostra confederazione, è il presupposto per l’ordinato svolgimento della vita sociale e per la crescita economica di ogni territorio”, ha aggiunto Costantini sottolineando l’economia illegale vale 200 miliardi di euro l’anno, pari al Pil della Grecia e sfiora quello del Portogallo. “Quest’anno – ha aggiunto – abbiamo portato a casa per le nostre imprese il risultato più significativo della nostra storia con 6,3 miliardi di euro destinati all’autoproduzione di energia, nell’ambito delle modifiche del Pnrr per Transizione 5.0. Questa cifra per noi storica moltiplicata per 30 volte ci dà la misura del fenomeno dell’illegalità del nostro paese”.
Il Presidente CNA, inoltre, ha messo in evidenza che l’impresa diffusa è uno degli obiettivi principali della criminalità, non solo rispetto alle mafie. Ma oltre alle tante forme di illegalità le piccole imprese pagano il crescente tasso di allergia nei confronti della concorrenza e del libero mercato in Italia. “Non sono reati da codice penale, ma comportamenti scorretti che penalizzano il mercato e le piccole imprese. L’Autorità antitrust negli ultimi 10 anni – ha indicato Costantini – ha comminato sanzioni per 3,6 miliardi per pratiche commerciali scorrette, per l’esistenza di cartelli. E sempre negli ultimi 10 anni l’Antitrust ha avviato oltre 1.500 procedimenti per abuso di dipendenza economica nei confronti di consumatori e piccole imprese per contrastare condotte illecite di operatori che detengono un elevato potere di mercato”.
Anche il Segretario generale, Otello Gregorini, ha messo in evidenza il valore della legalità. “Anche da questo incontro emerge in modo netto la scelta di campo della CNA a favore della legalità. Una scelta convinta e siamo sempre disponibili ad ascoltare le nostre imprese che rappresentano un elemento positivo in senso assoluto perché non ragionano solo in termini di business ma anche di tenuta e di coesione. La piccola impresa italiana è un’eccellenza e abbiamo il dovere di rilanciarla in quanto rappresenta un elemento fondamentale per l’economia ma anche per la coesione sociale”.
Il Procuratore Gratteri ha esaltato il ruolo e la storia dell’artigianato e della piccola impresa e ha rivolto l’invito alle imprese a “lavorate nella legalità, le scorciatoie non convengono e dalle scorciatoie non si esce”. “Quando si è sottoposti a estorsione o si cade nella trappola dell’usura, pensare di farcela è una pia illusione: dall’usura non si esce”, meglio fallire piuttosto. L’usura è come la tossicodipendenza”, dall’usura si esce solo se si denuncia, solo se ci si rivolge alle associazioni”.
Gratteri ha raccontato l’evoluzione delle mafie e in particolare della ‘Ndrangheta che oggi arruola più esperti informatici e finanziari, chimici e meno killer. “E’ un’organizzazione presente in oltre 50 paesi – ha detto – è molto tecnologica, estrae cripto valute, opera su piattaforme illegali di trading, compie transazioni finanziarie in ogni continente”.
All’evento presente in videocollegamento anche il saggista e professore universitario Antonio Nicaso, autore insieme a Gratteri, di numerosi libri sulle mafie, che si è soffermato sull’ultima opera scritta a quattro mani, “Il Grifone”. Al termine dell’incontro il procuratore Gratteri ha autografato con dedica le copie del libro a tutti i presenti.
Leggi il comunicato stampa