La legge di bilancio presentata dal Governo contiene interventi sicuramente significativi e importanti per contenere gli effetti del caro energia ma rimangono al palo alcuni strumenti che possono generare non solo il mantenimento della competitività del sistema produttivo italiano, ma anche un possibile, ulteriore sviluppo.
“Ci riferiamo in particolare al mancato rifinanziamento della Nuova Sabatini – afferma il presidente di CNA Industria, Silva Pompili – che in questi anni ha rappresentato un volano importante per gli investimenti. A fronte di circa 3,5 miliardi di contributi pubblici, si sono attivati oltre 45 miliardi di finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali. Così come alla mancata proroga del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, uno strumento decisivo per accompagnare le imprese del Sud, o ancor più al depotenziamento del Piano Transizione 4.0”.
Per quest’ultimo, nel ricordare che gli strumenti attivati dal 2017 in poi hanno dimostrato di supportare efficacemente processi di investimento e percorsi di crescita delle imprese, determinanti per assicurarne la competitività sui mercati, in assenza di nuove disposizioni, rimarrebbe a terra la misura più trasversale, ovvero quella relativa all’ex superammortamento, nonché il supporto a interventi formativi 4.0, e si avrebbe un indebolimento di quasi tutte le altre misure del Piano.
A nostro avviso andrebbero confermate anche per il 2023 le aliquote in essere, affinché siano effettivamente da stimolo agli investimenti, per supportare al meglio le imprese che hanno esigenze di riqualificazione innovativa, e in ultima analisi, per mantenere il nostro Paese, il secondo in Europa nella manifattura, là dove merita.