“Non siamo minimamente sorpresi, purtroppo, dai pesanti contenuti della Relazione della Commissione Ue sugli squilibri macroeconomici del nostro Paese. Sono cose che conosciamo bene. Da anni la CNA ha messo in prima fila tra i temi di mobilitazione la denuncia delle debolezze e delle inefficienze della Pubblica amministrazione e dei pesantissimi danni, in miliardi di euro, che tutto ciò provoca alle nostre imprese. Va sottolineato che un’impresa più è piccola e più viene danneggiata dal malfunzionamento complessivo del sistema Paese”. Lo si legge in un comunicato della CNA.
“Non ci sorprende nemmeno – continua la nota – la, poco onorevole, posizione in classifica tra i Paesi europei ma vogliamo considerare tutto questo come un grande stimolo per accelerare l’opera di semplificazione amministrativa, per alleggerirci della burocrazia <cattiva>, cervellotica e ridondante, per accelerare la messa a punto di una legislazione snella ed efficiente sui tempi di pagamento, per ricostruire un sistema creditizio che oggi troppe volte guarda alle imprese, soprattutto quelle piccole, più come a un rischio che come a soggetti con cui fare business”.
“Abbiamo constatato in questi anni – aggiunge il comunicato – che è molto complicato portare a compimento riforme di tale portata. E’ decisivo, sempre, avere ben chiare le cose da fare e le alleanze da stringere. Se qualcuno ci avesse imposto queste catene, come condanna, avremmo reagito con forza. Poiché ce le siamo autoimposte, e sicuramente in dosi omeopatiche, cioè un poco alla volta, forse ci siamo assuefatti o, peggio, rassegnati alla malattia come sistema”.
“Ma gli artigiani e le piccole imprese – conclude la nota della CNA – la pensano molto diversamente e non si sono arresi. L’Italia rimane comunque un Paese a forte vitalità imprenditoriale. Un patrimonio immateriale ma preziosissimo, che va protetto e valorizzato”.