Il Canton Ticino ha deciso di introdurre forti limitazioni alla libera circolazione delle imprese, prevista dall’accordo bilaterale Svizzera-Unione Europea. 

Fino ad oggi, dal 1 giugno del 2006, ogni impresa dell’UE aveva il diritto di potere lavorare in Ticino (così come in ogni altro cantone), per 90 giorni all’anno, senza bisogno di alcuna autorizzazione preventiva da parte delle autorità svizzere: era sufficiente informare preventivamente le competenti autorità che si intendeva svolgere un lavoro in Svizzera e rispettare, nell’esecuzione di questa attività, le normative svizzere e in particolare quelle sul lavoro.

Dal 1 febbraio il Canton Ticino, unico in Svizzera, ha introdotto una legge che cambia completamente questa realtà.

Da oggi per lavorare in Ticino è obbligatorio, pena una multa fino a 50 mila franchi, essere iscritti all’albo degli artigiani del Ticino.

La norma riguarda le seguenti attività:

Costruzioni in legno / carpentiere-copritetto

Opere da falegname

Opere da pittore

Opere da piastrellista

Opere da gessatore, intonacatore, plafonatore

Opere da posatore di pavimenti

Opere da vetraio

Costruzioni metalliche / Carpenteria metallica

Opere da giardiniere

Opere da impresario forestale

Opere da spazzacamino

Tecnica della costruzione

La legge sulle imprese artigiane del Ticino è stata presentata dalla stampa di oltre frontiera come “Albo anti padroncini”, a testimonianza della finalità esplicita di ridurre il diritto alla libera circolazione introdotta dall’accordo UE-CH.

Le condizioni previste per avere la possibilità di venire iscritti all’albo degli artigiani del Ticino sono principalmente quella di avere una formazione e preparazione professionale,  riconosciuta in Svizzera, e di avere un’esperienza professionale nel settore minima, effettuata in Svizzera. L’albo viene gestito unilateralmente dal cantone e dalle associazioni padronali del Ticino. I gestori dell’albo avranno il potere di selezionare le imprese alle quali concedere l’iscrizione all’albo e il potere di espellere coloro che a loro giudizio hanno avuto comportamenti contrari allo spirito e alla norma della LIA: un bel nome di donna che in Ticino da oggi avrà un significato negativo, in linea con le peggiori tendenze di chiusura in se stessi, in un mercato mondiale che invece dovrebbe convincerci che unicamente la creazione di alleanze tra le piccole imprese di territori vicini, come i nostri e quello del Ticino, può garantirci di reggere le nuove e difficili sfide della concorrenza mondiale.

Come gestire questa novità?

La CNA offrirà ai propri associati e agli artigiani del territorio il necessario sostegno:

  1. chiedendo al Governo e alla Regione di verificare la legittimità di questo provvedimento e di agire per eliminare da esso ogni norma in contrasto con i patti tra UE e CH;
  2. fornendo alle singole imprese artigiane interessate ad operare in Ticino, le informazioni e l’assistenza necessarie. A tale scopo un gruppo di lavoro specifico è attivo per offrire tale servizio.

 

 

 

Tag: