La norma sull’equo compenso delle prestazioni professionali inserita nel Decreto Fiscale rappresenta una prima vittoria di cui siamo orgogliosi, riguarda infatti quanti offrono prestazioni professionali, senza discriminazione, e tutti i committenti, pubblici e privati, a sostegno della dignità del lavoro autonomo. La misura è stata riscritta allargando il raggio di azione a tutti i professionisti, ordinisti e non.
Fissare dei parametri per la giusta remunerazione dei servizi professionali è infatti importante per dare equilibrio al mercato e tutelare le parti più deboli.
I diritti fondamentali, come quello alla giusta remunerazione, riguardano tutti. È un principio costituzionale.
Il risultato positivo raggiunto nasce anche dall’aumentato interesse ed attenzione verso il variegato mondo professionale, sempre più numeroso e al centro dell’agenda politica.
Ora si tratta di rendere effettiva la norma con atti interpretativi e definire i parametri di riferimento. In tal senso, per quanto riguarda le professioni di cui alla Legge 4/2013, il luogo privilegiato di confronto potrebbe essere individuato nel tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali previsto dalla Legge 81/2017 e non ancora attivato.