Il 20 novembre scorso, si è svolto al Parlamento europeo l’evento organizzato da EBC, organizzazione europea delle PMI nel settore delle costruzioni: “Rafforzare le PMI edili e l’artigianato per un ambiente resiliente e sostenibile” per un momento di confronto con diversi europarlamentari.
CNA Costruzioni ha partecipato con Rinaldo Incerpi, ex Presidente di EBC ed Elisa Vitella, Responsabile di CNA Bruxelles, entrambi membri del Board di EBC.
L’obiettivo dell’evento è stato presentare le istanze delle micro e PMI del settore edile per la prossima legislatura e per porre l’attenzione su alcuni temi particolarmente rilevanti: il raggiungimento dell’efficienza energetica, la creazione di posti di lavoro a livello locale e la crisi degli alloggi.
In linea con gli orientamenti politici della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il Presidente dell’EBC Philip van Nieuwenhuizen (AFNL, Paesi Bassi) e alcuni membri del Board EBC hanno presentato proposte attuabili per potenziare le PMI nella transizione verde, digitale e delle competenze, come articolato nei messaggi dell’EBC per la nuova legislatura europea 2024-2029.
Tra i punti di EBC condivisi con CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi, ha indicato la necessità di creare un mercato unico a misura di PMI e che rimetta al centro le politiche per l’edilizia, individuando i seguenti punti principali:
- Rivitalizzare il dialogo sociale e rendere l’EBC a pieno titolo un partner sociale settoriale europeo nel settore delle costruzioni, con l’auspicio che la futura Commissione europea promuova un dialogo sociale più inclusivo;
- La salvaguardia dell’attuale definizione europea di micro, piccole e medie imprese (PMI) sancita dalla Direttiva 2013/34/UE, non facendo sconti sulla tutela dello status delle nostre PMI, in particolare delle microimprese;
- L’applicazione sistematica da parte dei responsabili politici il principio “pensare prima in piccolo” e il test PMI a tutte le normative nuove e riviste, così da garantire un approccio proporzionale e una legislazione a misura di impresa;
- Sostenere gli sforzi per ridurre gli oneri amministrativi e di rendicontazione, nonché per affrontare continuamente la burocrazia e semplificare le normative per eliminare gli ostacoli all’attività nel settore delle costruzioni;
- Impostare un approccio di tolleranza zero e un’applicazione rigorosa delle regole in tutte le transazioni commerciali e la necessità di obbligare le autorità pubbliche a dare l’esempio per quanto riguarda il comportamento nei pagamenti;
- Incentivare attivamente la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici, evitando procedure di gara eccessivamente restrittive o criteri sociali e ambientali difficilmente applicabili e allo stesso tempo rivedere l’attuale impostazione del subappalto senza limiti, che sta generando evidenti distorsioni all’interno della filiera e rischia di compromettere l’equilibrio tra le imprese, favorendo dinamiche poco sostenibili per il settore;
- Migliorare la formazione delle amministrazioni aggiudicatrici per gli appalti pubblici, al fine di evitare criteri di selezione e di aggiudicazione irrealistici o scoraggianti;
- Aiutare le PMI del settore edile a combattere gli abusi della legislazione sociale, le frodi e il dumping sociale, coordinando meglio i sistemi di sicurezza sociale, sanzionando le cattive pratiche e gli operatori di disturbo e rafforzando le ispezioni efficaci e frequenti, oltre a valutare come rafforzare il ruolo dell’Autorità europea del lavoro nell’affrontare i problemi di mobilità, lavoro e ispezione nel settore, nel rispetto del principio di sussidiarietà.