Accolte le proposte di CNA Pensionati nel disegno di legge delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre. Il testo, infatti, riprende molti dei contenuti proposti dall’associazione attraverso il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, la coalizione sociale a cui aderisce CNA Pensionati insieme ad altre 52 sigle. Secondo CNA Pensionati il Ddl rappresenta una buona base per i prossimi passi e per dare risposte agli oltre 3.800.000 anziani non autosufficienti presenti a oggi nel Paese. “Siamo tuttavia solo all’inizio del percorso di riforma: l’impegno del nuovo Governo sarà cruciale per apportare i miglioramenti necessari e stanziare i finanziamenti di cui c’è bisogno”, sottolinea CNA Pensionati.
Attraverso il Patto, CNA Pensionati ha partecipato in questi mesi a un intenso periodo di elaborazione e di proposte, la maggior parte delle quali sono state raccolte nel testo della stessa Legge delega. Tra queste si segnalano – per quanto riguarda la governance e la regolazione del sistema – l’introduzione del ‘Sistema nazionale assistenza anziani’, la riforma e semplificazione delle valutazioni della condizione degli anziani e l’integrazione tra Ambiti territoriali sociali e Distretti sanitari a livello locale.
Rispetto agli interventi che si annoverano nel testo, è positiva inoltre la riforma sulla domiciliarità, che prevede la realizzazione di interventi multiprofessionali integrati di durata adeguata nel tempo. Significativa anche l’introduzione – in via sperimentale – della cosiddetta prestazione universale per la non autosufficienza (Art. 5 comma 2), proposta dal Patto come alternativa all’indennità di accompagnamento. La misura verrebbe graduata in base al bisogno assistenziale e con la possibilità di scelta tra trasferimento monetario e l’opzione di servizi alla persona, in modo tale di qualificare maggiormente la spesa per l’assistenza agli anziani.
Proprio questa proposta, più di altre, rappresenta in pieno l’impegno che ha contraddistinto CNA Pensionati in collaborazione con CNA Politiche Sociali all’interno del Patto, ossia la promozione di misure in grado di favorire una presa in carico innovativa e produttiva dei bisogni. In sostanza, si tratta di favorire una risposta ai bisogni con una offerta di servizi in grado di generare lavoro ed emersione del nero grazie ad un più stretto e collaborativo partenariato pubblico-privato.
Manca, invece, un progetto per il rafforzamento dei servizi residenziali e si dimostra insufficiente l’attenzione posta al tema delle assistenti familiari.
È stato così raggiunto il primo traguardo dell’iter della riforma prevista dal PNRR, la cui approvazione finale da parte del Parlamento dovrà avvenire entro marzo 2023. Secondo il Patto per un nuovo welfare siamo solo all’inizio. “Ora si tratta d’introdurvi i miglioramenti necessari e di stanziare i fondi che servono per dare concretezza alla riforma”. Queste, secondo le associazioni che vi aderiscono, sono le impegnative sfide che attendono il nuovo Governo e il nuovo Parlamento, motivo per il quale il coinvolgimento dei corpi intermedi e del terzo settore sarà determinante.