Non si arresta la crisi nell’edilizia ma il settore trova la sua forza nella capacità di riadattamento da parte dei piccoli artigiani che nonostante tutto sono rimasti aperti. È quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Cna Firenze sull’andamento del mercato dell’edilizia fiorentina per le piccole e medie imprese.
Il report sul settore è stato presentato oggi presso la sede di Cna Firenze alla presenza di Andrea Calistri presidente di Cna Firenze, Franco Vichi direttore generale Cna Firenze, Giuseppe Gennaro presidente Cna Firenze Costruzioni, il professor Gaetano Aiello curatore dell’indagine per il Centro Studi di Cna Firenze.
Per quanto riguarda il fatturato, l’andamento tra il 2014 e il 2015 è rimasto per una buona parte stabile (41%), e per la stessa buona parte in diminuzione (40%). Soltanto il 19% degli intervistati dichiara un aumento di fatturato. La previsione per il 2016 sembra rispecchiare in totalità l’andamento tra gli anni 2014-2015: il 41% dei rispondenti prevede stabilità, il 42% presume una diminuzione e il 17% annuncia un aumento. Il 74% del fatturato totale di tutte le imprese intervistate deriva da una clientela privata, compresi condomini. Il 20% deriva da imprese (conto terzi e diretto), e soltanto il rimanente 6% deriva dalla Pubblica Amministrazione.
La maggioranza delle imprese intervistate sono formate da un unico addetto, ossia il titolare (55%), il 36% ha tra i due e i tre addetti, mentre soltanto il 9% ne ha quattro o più. L’89% delle imprese dichiarano stabilità di addetti tra il 2014 ed il 2015 (soltanto il 6% dichiara una diminuzione, mentre il 5% un aumento). La previsione per il 2016 rimane sostanzialmente simile all’andamento tra il 2014 ed il 2015: l’86% prevede di mantenere stabile il numero di addetti, l’8% attende un aumento e il 6% preavvisa una diminuzione.
Influiscono negativamente sul fatturato, secondo gli intervistati, “la crisi congiunturale del Paese e la difficoltà di ricezione dei pagamenti”, “l’eccessiva imposizione fiscale”, “la gestione dello smaltimento materiali”, “le grandi imprese edili che occupano tutto il mercato disponibile”, “il D.Lgs 81/2008 che ha reso le piccole imprese come dei lavoratori autonomi non abbastanza sicuri per essere spesso inseriti nei lavori dei cantieri”, “l’ignoranza della pubblica amministrazione nella gestione degli appalti e la mala interpretazione locale della legislazione in vigore”, “il sistema di delega”, “gli appalti che sono assegnati a impresari che cercano lavoro a basso costo piuttosto che lavoro di qualità”, “la concorrenza sleale e la mancanza di tutela”, “poche gare d’appalto”.
Le aree geografiche principali dove lavorano le imprese sono per il 70% il mercato locale-provinciale, il 21% mercato regionale e il 9% mercato nazionale.
Per quanto riguarda i canali di interazione con la clientela, il 59% opera esclusivamente con vendita diretta su commessa, il 22% si affida a appalti o gara da privati, il 5% si affida ad appalti o gare da enti pubblici, e infine, il rimanente 14% interagisce con i clienti attraverso subappalti.
La distribuzione dei lavori svolti dagli edili del campione si può suddividere in lavori edili in genere (52%), in imbianchini verniciatori (19%), in edili specializzati in pavimenti e posatura (11%) ed infine il restante 18% si occupa maggiormente di ristrutturazioni e restauro.
Dall’indagine è inoltre risultato che i rispondenti hanno pochissima conoscenza di che cosa sia la rigenerazione urbana e ambientale, nonché il recupero del patrimonio edilizio. Maggiore conoscenza viene invece attribuita a fattori quali il green building (e il risparmio energetico) e i materiali e le tecniche innovative.
«Cna Firenze sta predisponendo l’organizzazione di nuovi corsi di formazione specifici per le micro imprese edili desiderose di apprendere le innovazioni sempre più cruciali per il settore – ha detto Giuseppe Gennaro presidente Cna Firenze Costruzioni –. L’impegno della nostra associazione è anche quello di coinvolgere direttamente i Comuni, cercando di stringere accordi che permettano di mettere in atto lavori di rigenerazione urbana che coinvolgano le micro imprese artigiane».
Per quanto riguarda le tempistiche messe in atto dal Comune per il rilascio di autorizzazioni sulle ristrutturazioni e sul recupero di immobili, gli edili si sono espressi come segue: il 44% definisce le tempistiche come eccessivamente lente e burocratizzate, il 14% al contrario le circoscrive come migliorate, accettabili e buone. I soggetti restanti alcuni dichiarano di non sapere (32%), il 6% sottolinea la differenza tra comune e comune e che non è un concetto generalizzabile, mentre l’1% dichiara che i tempi non sono un problema sulla quale focalizzarsi e fermarsi ad analizzare.
Gli incentivi fiscali alle ristrutturazioni sono percepiti dai rispondenti come l’unico elemento esterno positivamente influente sul loro fatturato. Difatti, il 77% di loro ha dichiarato di ritenerli positivi e il 10% dei 77% suddetti, ha dichiarato che sono positivi ma potrebbero essere migliorati, facendo essenzialmente riferimento al sistema di rimborso dell’investimento eccessivamente lungo (10 anni). Al riguardo, CNA Nazionale, con la proposta di legge “Disposizioni per la cessione dei crediti di imposta maturati per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici mediante contratto di sconto con un intermediario finanziario”, persegue l’obiettivo di permettere ai privati che vogliono ristrutturare di ottenere le anticipazioni delle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie dalle banche.
«Le micro imprese, incluse quelle dell’edilizia, non vanno sottovalutate, in quanto sono l’humus dell’economia di una storica città come Firenze – ha commentato il presidente Gennaro -. Proprio per venire incontro alle esigenze delle imprese la nostra associazione ha dato vita a una convenzione con il Banco Fiorentino per sostenere i privati e quindi le imprese edili: sono state concordate con l’istituto bancario stesso, infatti, condizioni estremamente vantaggiose per quei privati richiedenti che esibiranno un preventivo di spesa da parte di azienda associata Cna Firenze, o – nel caso in cui il privato non abbia contatti con nessuna impresa edile – sarà lo stesso Banco Fiorentino a indirizzarlo verso una delle imprese associate a Cna».