La CNA Professioni ha partecipato a Bruxelles al Forum sul Mercato Unico, che si è appena concluso, organizzato dalla Direzione Generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI (DG Growth) della Commissione Europea su come “Riformare la normativa delle professioni: i risultati della valutazione reciproca e la via da seguire”. 

Ha introdotto la giornata il Direttore Generale Lowri Evans che ha sottolineato che il 22% del mercato del lavoro nell’UE è rappresentato da professioni regolamentate per le quali è necessario valutare la normativa  al fine di ridurre quella che eccessiva e non funzionale. 

Un primo gruppo di relatori ha discusso dei Piani di Azione Nazionali di valutazione reciproca sulle professioni regolamentate, sono state illustrate le riforme realizzate e le azioni intraprese in Francia, Regno Unito, Spagna e Portogallo al fine di facilitare l’accesso alle professioni e alleggerire gli oneri. Tutti i relatori sono stati concordi sulla necessità di semplificare la normativa e al contempo di armonizzarla a livello europeo, senza intaccare la qualità dei servizi e impattare sul commercio. Martin Frohn, esperto delle qualifiche e capacità professionali della DG Growth, ha confermato che la Commissione sta lavorando su un confronto tra le diverse legislazioni degli Stati Membri per al raggiungere una valutazione il più possibile obiettiva. Conferma questa linea la Commissaria del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI, Elzbieta Bienkowska, secondo cui nel mercato unico devono essere eliminati quegli ostacoli inutili e la riduzione dei costi, ma non attraverso il taglio dei servizi come accaduto in diversi Stati Membri. La Commissaria ha informato la platea che gli Stati Membri hanno notificato alla Commissione l’esistenza di oltre 5.500 professioni, per cui è necessario effettuare una valutazione obiettiva per comprendere dove è possibile snellire la normativa e individuare dei criteri minimi comuni per le diverse professioni. Dal Piano di Azione Nazionale inviato all’UE, ad esempio, l’Italia ha previsto di rivedere la necessità di ridurre per alcune professioni gli esami di stato ed i tirocini per un adattamento migliore al mercato del lavoro. I Paesi che non lo hanno ancora fatto sono stati invitati a presentare i propri Piani in quanto utili nell’ottica di miglioramento della performance economica degli Stati Membri. 

Nella seconda parte della giornata sono stati invece illustrati alcuni studi con dati empirici sugli effetti della regolamentazione sulle professioni, dati che fino a poco tempo fa non venivano raccolti e pertanto non era possibile elaborare delle analisi ed ottenere delle evidenze in materia. Tra i risultati presentati in Italia il 19% dei lavoratori ha una licenza (contro la media europea del 22%) e la riforma di liberalizzazione realizzata nel Belpaese, più che deregolamentazione, ma ancora da completare, ha visto come risultato l’abolizione delle tariffe e l’assicurazione obbligatoria per i professionisti. 

Al seguente link è possibile trovare i Piani di azioni nazionali di valutazione reciproca delle professioni regolamentate che sono stati trasmessi alla Commissione Europea e sono stati appena pubblicati.