«In sostanza, gli artigiani sopravvissuti alla crisi, non riceveranno sconti sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti, perché occorre colmare il vuoto lasciato da quelli che non ce l’hanno fatta. Premuroso, il Comune di Pescara permetterà così ai superstiti di raggiungere al più presto i colleghi “defunti”». Ricorre al sarcasmo il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, commentando le notizie di stampa relative alla presentazione delle nuove tariffe, da parte dell’amministrazione cittadina, che verranno applicate nel 2016 allo smaltimento dei rifiuti. Tariffe che resteranno invariate, o saranno aumentate, per i soli artigiani e hotel con ristorazione, laddove al contrario vengano annunciati sconti a favore di famiglie ed altre categorie produttive.
«C’è da restare di stucco – dice Salce – di fronte alle motivazioni addotte dall’assessore ai Tributi dell’amministrazione Alessandrini, Adelchi Suplizio, secondo cui non è stato possibile “abbassare le tariffe alle attività artigianali, perché è diminuita, rispetto all’anno scorso la superficie imponibile, in quanto alcune attività hanno chiuso per effetto della crisi economica”. In pratica, di fronte alla constatazione di una crisi che investe il settore, anziché ricorrere a misure fiscali di sostegno, si decide invece di far carico della base imponibile che manca all’appello chi è riuscito a resistito. Ma così facendo si accelera solo la loro fine».
La confederazione artigiana pescarese, che annuncia la mobilitazione della categoria e invita le altre associazioni del settore a far sentire la propria protesta, chiede alla giunta di «bloccare il provvedimento, convocare le rappresentanze delle categorie produttive, prevedendo una misura semplice che può far quadrare i conti: tagliare proporzionalmente meno a tutti, in modo da consentire anche agli artigiani di rientrare nel beneficio. Perché sarebbe miope colpire oggi, senza pensare alle conseguenze future: se chiuderanno altre attività, non si troverà più nessuno cui far pagare».