“Il tema del blocco della cessione dei crediti legato ai bonus per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici è scomparso dal dibattito politico, sociale ed economico del nostro territorio. Eppure basterebbe guardare il grafico dell’analisi storica del comparto costruzioni della nostra provincia, elaborato da Movimprese e relativo al secondo trimestre (cioè al 30 giugno) degli anni presi in considerazione, per capire quale sviluppo ha avuto il comparto negli ultimi tempi, grazie soprattutto al superbonus. In due anni sono nate 322 imprese in più”. È quanto evidenzia Tonino Cafisi, presidente CNA Edili Ragusa, che aggiunge in concusione: “Questo ha significato più occupazione, maggior consumo di materiale, maggior gettito fiscale. In altre parole: aumento del Pil”.
“La nostra analisi – sottolinea il responsabile provinciale del comparto, Giorgio Stracquadanio – viene avvalorata anche dai conti economici trimestrali, riguardanti il secondo trimestre 2022, elaborati dall’Istat e pubblicati il primo settembre 2022. Nella pubblicazione – prosegue – si legge che la ripresa degli investimenti è stata determinata dalla crescita della spesa in abitazioni e fabbricati non residenziali e in altre opere risultate. Anche Nomisma, importante società di consulenza economica, poche settimane fa ha sottolineato in una sua pubblicazione come il superbonus, pur essendo una misura costosa, genera ritorni economici molto superiori alla spesa. A tutto questo va aggiunto come la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio porterebbe in breve tempo un risparmio sulle bollette energetiche, in un momento in cui il caro-energia rappresenta il principale problema attuale”, conclude Stracquadanio.
Giuseppe Santocono, presidente della CNA di Ragusa evidenzia: “Nonostante questi dati evidenti, a molte imprese del settore (che hanno avviato cantieri per la riqualificazione energetica e sismica di diversi edifici) continua a essere impedita, anche in provincia di Ragusa, la cessione dei crediti. Soltanto nel nostro territorio più di 700 imprese del comparto (edili, impiantisti, serramentisti, rivenditori di materiali per l’edilizia) sono in forte difficoltà. Una selva di decreti ha creato un’incertezza normativa che ha messo in ‘allarme’ gli istituti di credito impedendo la monetizzazione delle somme che molte delle nostre imprese hanno nei loro cassetti fiscali” conclude.
Il segretario territoriale, Carmelo Caccamo, fa un appello: “Ai candidati che in questi giorni richiedono il sostegno delle piccole e medie imprese diciamo che la politica deve sapere ascoltare per non essere percepita lontana dai reali bisogni delle imprese e dei cittadini. Occorre un nuovo patto per lo sviluppo e la coesione sociale del nostro territorio. Occorre creatività, flessibilità e reattività rispetto ai profondi mutamenti in corso” afferma in conclusione.