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Cna-Shv lancia il piano per le Pmi del Terzo Millennio

Le piccole imprese devono pensare in grande senza crescere dimensionalmente. Cna-Shv mette in cantiere tante iniziative per accompagnare le Pmi altoatesine e trentine con la digitalizzazione, l’export via web, la formazione continua, servizi personalizzati, soluzioni per l’accesso al credito, un piano di sviluppo per il capoluogo e i centri urbani di fondovalle. “L’azienda del Terzo Millennio –  afferma  il presidente Claudio Corrarati – nasce e cresce con Cna-Shv”. Il 2016 è un anno importante per l’associazione: i 40 anni di attività – che saranno celebrati con un fitto calendario di impegni già a partire dal 30 gennaio, quando ci sarà un convegno sulla sicurezza sul lavoro – coincidono con l’apertura della sede in Trentino, in programma il 14 febbraio a San Michele all’Adige. Stamane il presidente Claudio Corrarati ed il segretario Pino Salvadori hanno spiegato i progetti Cna-Shv per l’anno in corso.

Il quadro congiunturale mostra segnali di ripresa dopo sette anni di crisi. Le aziende artigiane registrate alla Camera di commercio sono 13.428, in crescita dello 0,3% rispetto al 2014, ed hanno quasi 15.000 addetti, in aumento del 2%. Anche le aziende dei servizi lievitano: 10.513 imprese (+2,1%) e 22.350 addetti (+3,1%). Il Jobs Act e le agevolazioni contributive introdotte dal Governo Renzi, insieme alla riduzione del carico fiscale voluta dalla Provincia di Bolzano, hanno consentito un aumento dei contratti di lavoro stabili nella manifattura e nei servizi, mentre continua a soffrire l’edilizia. Fa riflettere, invece, l’analisi Astat sul commercio estero: su oltre 4 miliardi di euro di valore dell’export annuale altoatesino, la metà arriva da appena 25 aziende top, il 90% è ascrivibile a 236 imprese. In tutto, le aziende che esportano sono 2.543, ma al netto delle quasi 16.800 aziende agricole, le imprese attive sono oltre 41.400.

“Questo significa – afferma il presidente Corrarati – che le piccole e piccolissime imprese, ovvero la stragrande maggioranza del tessuto produttivo, non hanno la forza di esportare e non possono essere costrette a crescere dimensionalmente. Devono pensare in grande, entrando nell’export del sesto continente: quello consentito dalla digitalizzazione”. Ed è su questa scia che si snoda il programma Cna-Shv per il 2016, come spiega il segretario Pino Salvadori: apertura dell’associazione alle imprese del commercio, dei servizi e ai professionisti; nuova immagine e nuovo sistema di comunicazione multimediale; ampliamento dei servizi personalizzati per le Pmi; formazione tecnica e informatica di imprenditori e collaboratori; individuazione dei bisogni e offerta di soluzioni agli  imprenditori-cittadini; formazione continua con le risorse di Fondartigianato; consulenze mirate; prodotti innovativi come il libretto formativo digitale. “Vogliamo interpretare i bisogni dei singoli mestieri, intercettare nuove aziende e giovani, valorizzare l’imprenditoria femminile”, sintetizza Salvadori.

Sono tanti i cantieri aperti: dall’accesso al credito (-27% in 7 anni) che impone soluzioni alternative come i microbonds e il crowdfunding, alle convenzioni per agevolare gli ammortamenti fino al 140% degli investimenti introdotti con la Legge di Stabilità; dal rilancio dell’edilizia con i risanamenti energetici al rafforzamento del rapporto scuola-lavoro. “Passa troppo tempo tra l’approvazione e l’applicazione delle riforme – evidenzia il presidente Corrarati – mentre la pressione fiscale supera ancora il 62% e la burocrazia zavorra le Pmi”. Le soluzioni di Cna-Shv: autocertificazioni per semplificare le pratiche, documento unico di gara per gli appalti, sviluppo dei consumi interni, riduzione delle tasse su rifiuti e immobili strumentali, incentivi alle reti d’impresa e alla filiera corta tra grandi, medie e piccole aziende del territorio. Infine un programma di otto punti per il capoluogo, basato su occupazione, welfare, raggiungibilità e viabilità, maggiori risorse, riorganizzazione degli uffici pubblici, revisione del piano dei rifiuti e sviluppo del “laboratorio green”. Tutto confluirà nel piano di rilancio dei centri urbani di fondovalle, denominato Plattform Land, che sarà approfondito all’interno di Rete Economia-WirtschaftsNetz.

 

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