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CNA sul nuovo Codice degli Appalti: “Non favorisce le micro e piccole imprese”

Con l’introduzione del nuovo codice appalti, CNA è parte attiva nel promuovere  incontri e tavoli di confronto con i principali interlocutori istituzionali della provincia, partendo dal Servizio Tecnico dei Bacini (ex Genio civile) e dal Comune Capoluogo con l’Assessore alle infrastrutture Mirko Tutino, da diversi Comuni l’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano e da ultimo con il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi.

Obiettivo di questi incontri è far emergere le problematiche delle imprese e allo stesso tempo capire come gli enti locali stiano affrontando le difficoltà interpretative e applicative della nuova normativa. Infatti, la mancanza di una fase transitoria dal vecchio al nuovo regime, sta causando disagi e rallentamenti nell’assegnazione dei lavori da parte delle stazioni appaltanti.

“E’ in questo contesto che denunciamo come le piccole imprese edili siano allo stremo – spiega Fabio Bezzi, direttore generale CNA – e specialmente nelle aree più in difficoltà della nostra provincia, come la montagna, è necessario porre dei correttivi, prima di tutto per quanto riguarda gli appalti pubblici. Le prime valutazioni che stiamo sviluppando come sistema CNA sull’impatto del Nuovo Codice degli appalti ci inducono a nutrire grandi preoccupazioni e timori”.

Il direttore Bezzi si riferisce, in particolare, all’uso diffuso degli Albi fornitori, ad effettuare appalti di piccoli importi per permettere la partecipazione anche delle piccole imprese locali, a non far ricorso al sistema degli appalti al massimo ribasso.

Il tutto nello spirito di quanto previsto dalle direttive UE nell’ottica di: favorire la massima partecipazione delle piccole imprese; suddividere gli appalti in lotti più piccoli; consolidare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nell’assegnazione degli appalti di maggiore dimensione, per i loro costi di progettazione; limitare le procedure documentali che possano incidere negativamente nei costi dell’opera e a danno dell’impresa locale; non introdurre nei bandi soglie minime di fatturato sproporzionate rispetto al contratto.

“Siamo convinti – conclude Fabio Bezzi – che sia necessaria un’azione più incisiva di aggiornamento, formazione e qualificazione degli operatori pubblici. Vanno definite, inoltre, buone prassi amministrative in materia di contratti pubblici per consentire una maggiore partecipazione delle micro e delle piccole imprese con criteri definiti preventivamente e tassativamente. CNA Nazionale, anche su sollecitazione di CNA Reggio Emilia, ha chiesto alle commissioni congiunte Lavori pubblici del Senato e Ambiente della Camera di apportare modifiche significative al nuovo codice appalti, contenute nel documento che abbiamo consegnato al presidente Manghi, affinché lo condivida con tutti i Comuni della provincia”.

 

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