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CNA sulla nuova uscita dal porto: “E’ ora di certezze su tempi, finanziamenti e modalità. Intanto si dia il via alle misure alternative”

Lo abbiamo già detto con forza: il porto di Ancona è l’unico porto di rilevanza internazionale che non ha un collegamento diretto ed adeguato con la grande viabilità. Questo costituisce un severo ostacolo allo sviluppo delle attività portuali nonché un danno in termini di congestionamento e di inquinamento per i quartieri a nord della città (per non parlare dell’immagine che dà di sé il capoluogo alle centinaia di migliaia di turisti che vi transitano nel periodo estivo). Abbiamo visto giusto quando denunciammo il fallimento dell’Uscita ad Ovest ed il danno nel perseverare su quella ipotesi.

Bene. Domani arriverà il Ministro Delrio che incontrerà i soggetti istituzionali direttamente  interessati e dovrà essere l’occasione per conoscere con margini adeguati di certezza i tempi, i finanziamenti e le modalità per la realizzazione della nuova uscita dal porto che passa attraverso l’allargamento della Flaminia ed il suo passaggio sotto l’amministrazione ANAS, il raddoppio della variante Falconara Torrette e la costruzione di una bretella di collegamento tra le due arterie.

Si faccia presto. Ancona ed il suo porto non possono più attendere oltre, dopo oltre venti anni persi nel vuoto.

Nel frattempo, perché comunque un “frattempo” ci sarà, torniamo a richiedere le misure alternative e di “alleggerimento” (solo in minima parte realizzate, come l’allungamento del tempo del verde del semaforo in Via Conca): maxi rotatoria a Torrette già decisa dalla Amministrazione Comunale, sovrappasso pedonale in prossimità dell’Umberto I ed eliminazione del semaforo, presenza costante di una pattuglia di vigili durante il periodo di coincidenza  tra sbarchi dei traghetti e uscita dei mezzi pesanti dal terminal merci. 

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