“Le imprese continuano ad avere fiducia, nonostante le ombre all’orizzonte del nuovo anno, e ci aspettiamo che la politica le sostenga adeguatamente per far sì che questa positività non finisca per sgretolarsi”. Sono le parole del presidente di CNA Trentino Alto Adige, Claudio Corrarati, nel commentare il 2023 che si accinge a chiudersi e l’anno a venire. Come evidenziato dal rapporto mensile dell’IRE della Camera di Commercio di Bolzano anche per il 2024 le imprese altoatesine esprimono una valutazione positiva sulla redditività. Se da una parte si registra un leggero calo in tutti i settori, eccetto quello dei servizi, dovuto alle incertezze che caratterizzano la situazione globale, il clima rimane comunque buono. “Registriamo segni di vitalità in modo particolare nella nostra realtà del mondo dell’artigianato – commenta Corrarati – Se infatti le imprese giovanili sono cresciute nel 2023, rispetto al 2022, del 3,5%, nell’artigianato questa percentuale sale al 5,7%. Bene anche le imprese femminili che in generale in provincia hanno registrato +1,6%, nell’artigianato un +3,9%.
Il mondo delle micro, piccole e medie imprese sta facendo la sua parte, ma ci si aspetta che anche la politica faccia la sua. Prima di tutto con la formazione della nuova giunta.
“Da due mesi siamo fermi all’ordinario – aggiunge Corrarati – È vero che in passato sono stati sempre questi i tempi della formazione del nuovo esecutivo, ma è vero anche che tutto ora corre più veloce di prima. Non possiamo più stare fermi ad aspettare”. Per quanto riguarda le misure, CNA Trentino Alto Adige saluta con favore le notizie che arrivano nelle ultime ore da Roma: dall’accordo di governo sul Superbonus all’introduzione del bonus sulle assunzioni. “Attendiamo invece anche a livello locale un intervento per migliorare l’accesso al credito per le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori –conclude il presidente di CNA Trentino Alto Adige – Senza liquidità diventa difficile per le aziende investire, innovare e rimanere competitivi su un mercato sempre più aggressivo. La soluzione potrebbe essere quella del sostegno diretto alle imprese convogliato attraverso un modello di garanzia delle cooperative di garanzia”.