Oltre un milione e mezzo di lavoratori dipendenti dalle imprese artigiane ha accesso ai benefici di un sistema articolato di prestazioni fornite dagli enti bilaterali. Un sistema finanziato in gran parte dalle imprese e solo in parte dai lavoratori. Un grande “welfare parallelo” che rappresenta sicuramente una delle cose fatte bene nel nostro Paese e di cui essere orgogliosi.
Se ne è discusso oggi pomeriggio a Roma in occasione del seminario nazionale organizzato dalla Cna per una ricognizione sulla portata riformatrice del Jobs Act (troppe volte raccontato come una operazione focalizzata solo alla ridefinizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori), dal diritto del lavoro, alle politiche attive alle relazioni industriali.
Questo “welfare parallelo” , costituito e gestito in modo unitario e paritetico dalle associazioni delle imprese e dai grandi sindacati confederali ha una storia lunga quasi mezzo secolo. Dopo una prima fase, che va dal 1970 al 1993, che vide la costituzione e il consolidamento dei primi enti bilaterali in chiave “intersindacale”.
Arriva, dal 1993 al 2000, la stagione degli interventi legislativi a “sostegno”, dalla fiscalizzazione degli oneri fiscali ai contratti di solidarietà. Infine, dal 2001 ad oggi i “passi” concreti del legislatore per avvicinarsi sempre più al riconoscimento giuridico pieno del sistema degli enti bilaterali ( vedi il Jobs Act ).
Una lunga carrellata di storia che fa da sfondo volume di oltre trecento pagine dal titolo “Fondartigianato , formazione continua e il nuovo diritto del lavoro” presentato oggi a Roma durante il seminario.
Oggi tutta la macchina della bilateralità affronta il futuro su quattro pilastri: Fondartigianato, che ha come missione la formazione continua dei dipendenti e dei titolari della imprese per valorizzare le risorse umane e per competere; Prevedi, il fondo pensione complementare per i lavoratori delle imprese edili; San.Arti., il fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle imprese artigiane creato nel 2012; FSBA, il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, creato nel 2012, con il compito con il compito di fornire sostegno al reddito dei lavoratori in caso di crisi aziendale. Una missione importante visto che alla fine di quest’anno la cassa integrazione in deroga va definitivamente in archivio.