In attesa di conoscere il testo definitivo del provvedimento, CNA esprime parziale soddisfazione sul Decreto Correttivo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento che il sistema delle micro e PI attendeva con ansia perché da esso possono dipendere le sorti di un mercato degli appalti pubblici più trasparente, semplificato e più accessibile alle micro e piccole imprese che pur rappresentando il 96% del settore accede solo per il 13% agli appalti pubblici.
Nel correttivo sono state confermate alcune proposte migliorative al codice che CNA, insieme alle altre Associazioni di categoria, aveva avanzato al Governo: la qualificazione più accessibile per le imprese che da un decennio sono alla prese con la crisi (per la qualificazione si valuteranno i lavori eseguiti degli ultimi 10 anni e non più 5 come in una prima ipotesi); deroga all’appalto integrato per i progetti definitivi già approvati alla data in vigore del nuovo codice (ciò permetterà di mettere in gara molti progetti bloccati); allargamento degli inviti alle imprese nelle procedure negoziate senza bando (10 e 15 inviti in due scaglioni fino a 150.000 e fino a 1.000.000 di euro); rating di impresa rilasciato solo su base volontaria.
Nel correttivo sono state, inoltre, aggiunte altre proposte migliorative al codice avanzate da CNA e che vanno in direzione di un maggiore accesso delle MPMI al mercato pubblico. Una che assume particolare importanza per le nostre imprese riguarda l’accelerazione delle fasi di gara per appaltare i lavori fino a 2 milioni di euro. Sotto questa soglia abbiamo chiesto ed ottenuto che ci sia la possibilità di appaltare anche con il criterio del miglior prezzo applicando il metodo antiturbativa. Vale a dire l’esclusione automatica delle offerte che presentano percentuali di ribasso inferiori o superiori alla media, sorteggiando in gara il criterio matematico per individuarle. E’ questo un modo per evitare le “cordate” accorciando di molto i tempi ed i costi delle procedure. Altri punti positivi per le MPMI riguardano lo sconto del 50% sulle garanzie per partecipare alle gare, così come la riserva del 50% dei posti nelle procedure negoziate sotto al milione (i cosiddetti appalti a KM 0).
Rimangono alcuni punti critici che occorre assolutamente risolvere, sperando di non dovere aspettare il prossimo decreto correttivo che il Ministro Delrio ha promesso fra due anni. Sul cruciale punto del subappalto (il correttivo ha confermato il limite del 30% sull’importo complessivo) non viene risolta l’inaccettabile totale discrezionalità in capo alle SA di decidere se subappaltare o meno, così come non viene eliminata la terna dei subappaltatori da indicare in sede di offerta. CNA giudica negativa l’obbligatorietà di introdurre negli appalti le cd clausole sociali (nel codice erano facoltative), nonché la poca chiarezza dello specifico articolo con cui non viene affatto risolto il nodo del termini di pagamento.