“Siamo convinti che una revisione efficace del Codice degli appalti debba innanzitutto basarsi su alcuni principi chiave: pluralismo contrattuale, trasparenza, semplificazione e inclusione delle associazioni di rappresentanza nella cabina di regia”. Così ha esordito il presidente nazionale di CNA Costruzioni, Enzo Ponzio, intervenendo a nome degli artigiani e delle piccole imprese alla prima riunione del tavolo di consultazione sul nuovo Codice degli appalti convocato e presieduto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“L’attenzione del ministro alle esigenze dei consorzi artigiani – ha spiegato Ponzio – ha permesso di includere disposizioni che facilitano la loro partecipazione al mercato pubblico, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella nostra economia e promuovendo un ambiente più inclusivo e competitivo. Come CNA Costruzioni abbiamo lavorato incessantemente a tutti i livelli per promuovere iniziative mirate a ridurre il divario che ancora vede le micro, piccole e medie imprese troppo lontane dal mercato pubblico”.
Per garantire il pluralismo contrattuale, ha evidenziato Ponzio, va modificato l’’articolo 11 del nuovo Codice: “Noi artigiani siamo firmatari di un contratto che si applica a 53mila imprese e 180mila lavoratori che garantisce medesime condizioni sotto il profilo economico e normativo rispetto a quello delle grandi imprese che solitamente viene preso a riferimento. In questo anno, non sono mancate occasioni in cui, a causa di una norma non scritta benissimo, siamo dovuti intervenire a difesa della legittimità del nostro contratto e delle condizioni che esso contiene. Proponiamo quindi di specificare che i contratti di riferimento siano scelti tra quelli stipulati dalle associazioni più rappresentative a livello nazionale”.
“Per rafforzare la trasparenza nelle procedure di affidamento diretto e nelle negoziazioni senza bando – ha aggiunto Ponzio- proponiamo che, per gli affidamenti superiori a 40mila euro, le stazioni appaltanti pubblichino la determina a contrarre e le motivazioni della scelta dell’affidatario sul proprio sito istituzionale. La gara dovrebbe prevedere la suddivisione in lotti per facilitare la partecipazione di una maggiore varietà di operatori economici, inclusi i ‘piccoli’, evitando che le gare siano sempre appannaggio dei soliti cinque grandi concorrenti”. Il presidente di CNA Costruzioni si è poi detto assolutamente contrario al subappalto ‘a cascata’, una pratica che può avere gravi ripercussioni sulla qualità dell’opera e sulla sicurezza sul posto di lavoro.
“Insistiamo – ha ribadito Ponzio – che la stazione appaltante esegua direttamente i pagamenti ai subappaltatori. Troppo spesso, le nostre imprese che lavorano in subappalto non ricevono i pagamenti dovuti, rimanendo senza garanzie e in molti casi, senza essere pagate affatto. È fondamentale introdurre misure che assicurino il pagamento ai subappaltatori direttamente dalla stazione appaltante. L’attuale sistema di verifica dei requisiti per la partecipazione alle gare d’appalto è troppo oneroso e complesso – ha concluso – Proponiamo una semplificazione che preveda l’inclusione di tutte le informazioni necessarie nel fascicolo virtuale dell’operatore economico”.