Programma intenso nell’incontro promosso da CNA Reggio Emilia con il Vice Ministro dell’economia moldava Vitalie Iurcu e Biagio Stamegna, Consulente del Ministero dell’Economia. Una cinquantina gli imprenditori presenti interessati a cogliere le reali opportunità di business e investimento in un Paese che rappresenta una porta di accesso per un mercato potenziale di 1 miliardo di persone.
La Moldavia, infatti, è in una posizione geografica strategica: è il primo Paese al di fuori dell’Unione Europea e dentro l’ex Unione Sovietica, dal 2001 ha un’economia in crescita annuale costante del 5% e grazie agli accordi di libero scambio con 47 Paesi, con l’UE, con i Paesi dell’ex URSS, e prossimamente anche con la Turchia, rappresenta un’opportunità di internazionalizzazione molto appetibile per le imprese reggiane.
Abbigliamento, arredamento e design, agroalimentare, sono i settori per i quali il Made in Italy è considerato un’eccellenza assoluta.
“Abbiamo voluto dare un taglio estremamente pratico all’iniziativa – spiega Fabio Bezzi, direttore generale CNA – perché riteniamo che i nostri imprenditori mai come adesso abbiano bisogno di concretezza e di risposte precise ai bisogni di crescita e sviluppo della propria attività. CNA si pone sempre più come mediatore tra le istituzioni e le imprese per far incontrare domanda e offerta e creare le condizioni per instaurare rapporti commerciali ben oltre i confini provinciali e nazionali”.
Come ricordato dall’Assessore alle relazioni internazionali del Comune di Reggio Serena Foracchia, la vicinanza storica di Reggio Emilia a molti Paesi, tra cui la Moldavia, è un asset competitivo che deve essere maggiormente conosciuto e speso dalle nostre imprese per stabilire un collegamento virtuoso tra relazioni istituzionali e sviluppo del tessuto imprenditoriale locale.
Il Governo moldavo è pronto ad accogliere con entusiasmo nuovi progetti di investimento italiani, come testimoniato da Fabio Fricasso, membro del Cda dell’azienda Triveneta Cavi, che opera da diversi anni nel mercato moldavo mantenendo qualità, produzione tecnologica, know how a costi molto ridotti, tanto da essere diventata l’azienda più grande del Paese.
Come ci sono riusciti? Grazie a un programma serio e concreto di investimenti, studi di fattibilità e una classe politica efficiente e competente, pronta a dialogare con gli imprenditori e a fornire gli strumenti necessari per agevolare produzione e importazione, come ad esempio la creazione di zone economiche libere e l’imposizione di un’unica tassa sull’utile di esercizio pari al 12%.
Infine, c’è stato spazio anche per un focus su Expo, con gli approfondimenti del Prof. Carlo Penati e il bilancio di Regione, rappresentata da Matteo Setti, e Comune, concordi nel valutare positivamente l’esperienza di Expo, per aver favorito sinergie locali e internazionali di promozione delle eccellenze produttive: basti pensare che solo nella nostra città nel corso dei sei mesi dell’esposizione universale di Milano ci sono stati circa 100 incoming di delegazioni da tutto il mondo e nei diversi progetti sono state coinvolte 70 imprese del territorio. Un sistema di lavoro e una modalità di fare rete che continuerà dopo Expo.