Le erogazioni liberali in denaro effettuate a sostegno della cultura dal 2014 usufruiscono dell’ “Art-Bonus” cioè un credito d’imposta al 65%. Tale agevolazione è stata resa permanente dalla legge di stabilità 2016 ed è stata oggetto di chiarimenti nella circolare 7/E del 04.04.2017. In generale, il credito d’imposta spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate a sostegno della cultura ed è riconosciuta a tutti i soggetti, sia persone fisiche che giuridiche:
Attenzione: per le persone fisiche il credito d’imposta è riconosciuto nei limiti del 15% del reddito imponibile.
Per usufruire del credito di imposta, le erogazioni liberali devono essere finalizzate a:
- interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall’art. 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al DLGS 42/2004);
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, delle fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Il credito d‘imposta è altresì riconosciuto qualora le erogazioni liberali siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi. A decorrere dal 19 ottobre 2016, il credito di imposta spetta anche per le erogazioni liberali effettuate a favore (art. 17 del DL n. 189 del 2016):
- del Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse religioso presenti nei Comuni interessati dagli eventi sismici del 2016, anche appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose;
- dell‘Istituto superiore per la conservazione e il restauro, dell‘Opificio delle pietre dure e dell‘Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.
Il credito di imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Le persone fisiche fruiscono del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi ed iniziano a godere della prima quota nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata l’erogazione liberale. La quota annuale non utilizzata può essere riportata nelle dichiarazioni dei periodi di imposta successivi senza alcun limite temporale.
Il sostenimento dell’onere è documentato:
- dalla ricevuta del versamento bancario o postale
- in caso di pagamento con carta di credito, carta di debito o carta prepagata dall’estratto conto della società che gestisce tali carte.
Ne deriva, quindi, che il credito d’imposta non spetta per le erogazioni liberali effettuate in contanti.
Attenzione: per i pagamenti effettuati dall’anno 2017 è necessario che la natura di liberalità del versamento risulti o dalla ricevuta del versamento bancario o postale o dall’estratto conto della società che gestisce le carte di credito, di debito o prepagate ovvero sia indicata dalla ricevuta rilasciata dal beneficiario.