Il commercio abruzzese vive «una ripresa dai piedi d’argilla». Quanto al turismo, la distanza del nostro sistema dalle realtà più forti è ancora netta, complice la scarsa capacità di valorizzare le nostre eccellenze. Lo ha detto il direttore del Cresa, Francesco Prosperococco, aprendo questa mattina a Pescara – dopo i saluti del presidente regionale della CNA, Italo Lupo e del responsabile Turismo della confederazione artigiana, Cristiano Tomei – i lavori del forum organizzato dalla CNA Abruzzo sulle potenzialità di commercio e turismo per lo sviluppo produttivo regionale. Contrazione di fatturato e di occupati, aumento generalizzato dei costi, sono i problemi con i quali le imprese del commercio abruzzese – ha spiegato il direttore del Cresa nel suo intervento – devono fare i conti: confermando così come la crisi, nella nostra regione, abbia assunto negli anni recenti aspetti del tutto particolari e gravi.
Quanto al turismo, sempre a detta di Prosperococco, «l’Abruzzo continua a presentarsi come un territorio incapace di valorizzare adeguatamente i suoi tesori naturali e storico architettonici. Prova ne sia la differenza tra le presenze di turisti stranieri rispetto al resto delle regioni d’Italia, un dato in cui si mette drammaticamente in evidenza la nostra assoluta marginalità». Un andamento negativo amplificato dal terremoto del 2009, con caduta di prenotazioni che ancora genera conseguenze negative. Di positivo, al contrario, l’offerta extra alberghiera: un settore su cui l’’Abruzzo vanta cifre nettamente superiori alla media nazionale.
A detta di Prosperococco, «occorre valorizzare grandi eventi, come il prossimo raduno nazionale degli alpini, in programma all’Aquila, con una presenza stimata di oltre 400mila persone: un’occasione forse migliore della presenza all’Expo di Milano, in cui l’Abruzzo potrebbe stentare nell’ottenere una forte visibilità».
In dettaglio, nel settore commerciale, nel 2014 – complice la forte caduta dei consumi delle famiglie – l’Abruzzo ha segnato un grande balzo in avanti dei soli pubblici esercizi (bar e ristoranti) con una variazione media dell’11% in più rispetto al 2009, contro una forte flessione di attività all’ingrosso (-3,3%) e al dettaglio (-0,7%). Un andamento negativo confermato dalla caduta delle imprese attive e del valore aggiunto sul complesso dell’economia, oltre che sull’occupazione.
Intervenendo nella discussione, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli ha sottolineato le difficoltà finanziarie in cui versa l’ente: «In queste condizioni – ha detto – immaginare grandi iniezioni di danaro pubblico per sostenere l’offerta turistica regionale è impossibile: al contrario, la Regione può avere una funzione essenziale nell’assistenza alle imprese nella redazioni di progetti e nella informazione sui bandi europei». Critico, Lolli, anche verso il sistema bancario: «Ci sono strumenti importanti su cui esiste poca informazione, ma che potrebbero rivelarsi essenziali per lo sviluppo regionale».