Il ritorno del segno più alla compravendita degli immobili fa ben sperare il settore delle costruzioni eccessivamente colpito dalla pesante crisi degli ultimi anni e che ha subito un calo di oltre il 30% della produzione tra il 2010 ed il 2014 come confermano i dati ISTAT sulla produzione nelle costruzioni.
Dopo 7 anni di calo le compravendite immobiliari nel 2014 tornano al segno più con una crescita dell’1,8% rispetto al 2013. Lo comunica l’Agenzia delle entrate. Nel quarto trimestre l’aumento è stato del 5,5%. Il 2014, spiega l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, si chiude quindi con un totale di 920.849 unità compravendute, contro le 904.960 del 2013. Il miglior risultato è del settore commerciale (+5,7%), seguito dai settori residenziale e produttivo (+3,6%) mentre resta negativo il terziario (-4,6%).
Auspichiamo in un primo momento in una ripresa del comparto delle ristrutturazioni, collegata alla compravendita degli immobili e che potrebbe ottenere importanti risultati, sperando poi in una crescita complessiva del settore che dovrà esser trainata da significativi investimenti pubblici mirati al recupero e riqualificazione energetica del costruito, alla riqualificazione urbana, ad interventi di prevenzione rispetto al rischio idrogeologico del Paese, alla prevenzione antisismica ed alla ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico.
Tra le grandi città, per il mercato delle abitazioni, spiccano Bologna con un +18,5% e Genova con un +15%. Unica negativa tra le grandi città è Napoli, che nel 2014 perde il 3,7%, un dato però influenzato dal confronto con l’anno, il 2013, in cui è avvenuta la dismissione del patrimonio residenziale del Comune a favore degli inquilini. Per quanto riguarda Roma si registra una crescita del 13,9% su base annua e del 20% negli ultimi tre mesi dell’anno. Analizzando invece i dati dell’ultimo trimestre 2014, confrontati con quelli relativi allo stesso periodo del 2013, l’incremento tendenziale del mercato delle abitazioni è pari a +7,1%, quello dei negozi segna una variazione di +14,1% e il produttivo registra un +3,1%, ancora fermo il terziario.