Come ogni anno è partita la campagna dell’Agenzia delle Entrate volta ad indicare, in via bonaria, le irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni UNCO-2013, UNICO-2014 ed UNICO-2015, nei dati strutturali e contabili indicati ai fini dell’applicazione degli studi di settore. Per quest’anno saranno inviate 160.693 inviti a mettersi in regola diretti ai contribuenti.
Si tratta, ad esempio, di situazioni nelle quali “risulta un’incoerenza tra le rimanenze finali indicate nel modello relativo al 2013 e le esistenze iniziali indicate nel modello relativo al 2014 (vedi caso n. 5), ovvero nelle quali dall’analisi dei modelli degli studi di settore presentati, risulta un’incoerenza tra “la mancata indicazione del valore dei beni strumentali e l’indicazione delle relative quote di ammortamento” (vedi caso n. 11). Per l’esame totale delle 62 diverse tipologie di casi di anomalia (54 relativi esclusivamente alle attività di impresa, 3 esclusivamente ad attività professionali e 5 ad entrambe le tipologie di reddito), si rinvia alla pagina web del sito dell’Agenzia delle entrate.
Le comunicazioni di anomalia arriveranno all’intermediario solamente nelle ipotesi nelle quali l’imprenditore ovvero il lavoratore autonomo abbia espresso delega in tal senso nella relativa dichiarazione. In tutti gli altri casi la comunicazione sarà inviata in formato file o come mero messaggio, direttamente all’imprenditore tramite PEC, Mail ovvero anche sms.
Il soggetto che riceve la comunicazione informale di anomalia può, alternativamente:
- rettificare l’anomalia riscontrata, pagare le maggiori imposte dovute ed ottenere una riduzione delle sanzioni variabile secondo il momento nel quale viene effettuata la correzione dell’anomalia, attraverso l’istituto del ravvedimento operoso;
- fornire chiarimenti e precisazioni riguardanti l’anomalia riscontrata tramite il software gratuito “Comunicazioni 2016”, già disponibile sul sito www.agenziaentrate.it nella sezione dedicata agli studi di settore
Al fine di non perdere tali possibilità si consiglia di prestare, pertanto, attenzione ai messaggi inviati dall’Agenzia delle Entrate tramite PEC, Mail ovvero SMS.
Resta pertanto confermata la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate volta ad incentivare forme di comunicazione più evolute volte ad incentivare la “compliance” piuttosto che ad emettere avvisi di accertamento perentori che portano a peggiorare ulteriormente il rapporto fisco contribuente e ad estenuanti contenziosi.