Dopo la fiducia ottenuta dal nuovo Governo alle Camere, il dibattito politico si concentra sulla Legge di Bilancio che dovrà essere presentata in Parlamento entro metà ottobre. Ed è proprio sulle misure contenute nella prossima manovra per il 2020 che si appuntano le attenzioni del mondo dell’artigianato e della piccola impresa che opera nel settore delle ristrutturazioni edili e della riqualificazione energetica per ottenere l’abrogazione dell’art. 10 del Decreto Crescita.
Il fronte di chi chiede l’abrogazione dell’art. 10 è ormai ampio ed articolato. Oltre 60 imprese dei settori impianti, legno ed arredamento associate alla CNA hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea ed all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità dell’art. 10 per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza.
La petizione on line lanciata sulla piattaforma change.org per chiedere alla politica un impegno per l’abrogazione dell’art. 10 ha superato le 5mila firme e le adesioni continuano a crescere.
La Regione Toscana e la Regione Umbria, su richiesta delle CNA regionali, hanno deciso di costituirsi in giudizio e di ricorrere alla Corte Costituzionale per ottenere l’abrogazione dell’art. 10 e la Regione Lazio, anche in questo caso su sollecitazione della CNA, ha approvato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione e la giunta a “compiere tutti gli atti necessari e propedeutici ad impugnare nelle sedi istituzionali e giurisdizionali competenti l’articolo 10, di fronte alla Corte Costituzionale”.
Sul fronte parlamentare PD e Forza Italia hanno ufficialmente presentato in luglio due disegni di legge che richiedono l’abrogazione dell’art. 10; dalla Lega sono giunti numerosi segnali che vanno nella direzione di cancellare questo odioso provvedimento, mentre anche il M5S si mostra ora possibilista circa la sua abrogazione.
“E’ fondamentale – afferma il Presidente di CNA Installazione Impianti Carmine Battipaglia – che si passi ora dalle buone intenzioni ai fatti e che nel testo della Legge di Bilancio vi sia un esplicito ed inequivocabile impegno del Governo, in questo caso appoggiato anche dalle forze di opposizione, per l’abrogazione dell’art. 10”.
“Un decreto volto a favorire la crescita del Paese – ha ribadito il Referente Nazionale CNA Serramenti Mauro Sellari – rischia di tagliare fuori le nostre aziende dal mercato della riqualificazione energetica e di produrre di fatto un ritorno al monopolio delle grandi catene. Continuiamo nei prossimi mesi la nostra battaglia a favore delle PMI che è bene ricordare sono l’ossatura economica del nostro paese: basta a provvedimenti che ci danneggiano”.